Pagina 21 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

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S
PINA
in
Nettuno, la madonna delle Grazie e la
diocesi di Albano tra 500 e 900,
edita dai
Passionisti nel 2006, che il mestiere di
luparo
è
un ufficio ben riconosciuto e retribuito. Si
hanno due nomi di persone che si dedicano a
questo mestiere e precisamente Domenico
Galiota con 11 lupi uccisi nel 1696 di cui
uno
secondo la dimostrazione della pelle
e si
davano
giulivi sei per ogni lupo
ucciso. Un certo
Domenico Perugino esibisce 14 ricevute di
altrettanti lupi uccisi nel 1797.
Nel 1725 S
UA
M
AESTÀ
B
RITANNICA
G
IORGIO
I
visita le galee pontificie, ospite di villa
Costaguti e di villa Doria Panfili.
Nel 1727 il cardinal Alessandro Albani edifica
la sua villa in Anzio ritrovandovi reperti antichi.
Nasce a Nettuno nel 1739, G
IULIANO
D
E
M
ATTEIS MEDICO
: è console della repubblica roma-
na del 1798 e padre del
CELEBRE MEDICO
G
IUSEPPE
.
Nel 1735 il cardinal Nereo Corsini costruisce
la sua villa sulle rovine di quella di Nerone, oggi
villa Sarsina; i lavori sono iniziati nel 1732.
Nel 1746 arrivano nel territorio di Nettuno C.
D
E
B
ROSSES E
J. J. W
INCKELMANN
, i quali lasciano
resoconti delle loro visite. Nel 1749 a Nettuno, il
Vescovo di Velletri monsignor Cremona, consacra
solennemente la nuova Collegiata.
Nel 1758, invitate dall’arciprete parroco di
San Giovanni Don Ambrogio De Massimi, ven-
gono a Nettuno le maestre
PIE
F
ILIPPINI
per la
gratuita istruzione religiosa e civile dei bambini.
Nel 1760
C
LEMENTE
XIII
(Rezzonico) invia
come internunzio a Bruxelles, Monsignor
Bartolomeo Soffredini, nettunese.
C
AMILLE DE
T
OURNON
, agli inizi dell’ottocen-
to, scrive sulla macchia di Nettuno e dice che le
foreste dell’America non offrono un aspetto più
selvaggio. Tutti i viaggiatori, rimangono mera-
vigliati della grande estensione dei boschi e
della varietà degli alberi. La voce più importan-
te di entrata come ricchezza, nel territorio di
Nettuno, riguarda lo sfruttamento delle foreste,
con la conseguente produzione del legname e
del carbone. Il successo di un tale sfruttamento,
durato secoli, e fonte di lavoro per gli abitanti
del luogo (taglio degli alberi e carico del legna-
me dalle spiagge alle imbarcazioni con l’impie-
go anche di donne) è dovuto alla sua ubicazione,
non lontano dal mare a differenza di altri posti,
specie all’interno dell’agro romano, dove il tra-
sporto con i carri trainato da buoi o bufali è più
oneroso. In molti casi, nella zona di Nettuno,
quando i corsi d’acqua hanno una certa portata,
diventano essi stessi mezzi di trasporto fino al
mare. Il fiume Cavata che sfocia a Torre Astura,
raccoglie i tronchi degli alberi della tenuta di
Conca, come risulta dalla
Dichiarazione di
Panfilo Di Pietro
sulla legna della macchia di
Conca (Adriano Spina).
Fino all’inizio del 1800, il tratto di costa con-
tinua ad esser infestato da frequenti scorrerie
dei pirati turchi.
Nel 1810 Nettuno cade sotto il dominio delle
truppe francesi: subisce il cannoneggiamento
delle navi inglesi, saccheggi e devastazioni.
L’arciprete Parroco D
ON
A
LESSANDRO
S
GUZZI
preferisce l’esilio al giuramento di fedeltà all’in-
vasore Bonaparte.
Nel 1827 si costituisce e durerà per trent’an-
ni, il C
OMUNE DI
N
ETTUNO E
P
ORTO D
’A
NZIO
.
Dopo i moti rivoluzionari del 1831, papa
Gregorio XVI chiede aiuto agli austriaci che
stabiliscono dei presidi anche a Nettuno, ma i
problemi e le difficoltà economiche che sorgono
lo inducono a vendere la città alla famiglia
Borghese per 400.000 scudi.
Nel 1845, per rendere più agevole l’ingresso al
paese, si allarga la porta e si abbatte il ponte leva-
toio. Anche i fossati che corrono intorno al castello
vengono colmati per dilatare la piazza del borgo.
Nel 1852 si costruisce il ponte sul fiume
Loracina ed il successivo tratto di strada che con-
duce al santuario di Nostra Signora delle Grazie.
Il 4 aprile 1854 il consiglio Municipale del
C
OMUNE DI
N
ETTUNO E
P
ORTO D
’A
NZIO
, sotto la
presidenza del Priore Sisto Pollastrini, dichiara
Patrona del paese la Madonna delle Grazie e
Compatroni San Rocco e San Sebastiano.
L’anno seguente il comune di Nettuno
costruisce il cimitero sul terreno che fu già di
Santa Maria del Quarto e restaura la chiesa
annessa restituendola al culto.
Il 7 luglio (alle cinque di mattina) 1859, lo
storico e poeta tedesco F
ERDINAND
G
REGOROVIUS
prende dimora a Nettuno presso casa Fiorilli: è
con lui il pittore R
UDOLPH
M
ULLER
con il quale
attraverserà a cavallo la splendida e rigogliosa
selva di Nettuno inoltrandosi fino ad Astura. Si
tratterranno per circa due settimane
con la
voglia di prender bagni e fare niente.
19
A
LBERTO
S
ULPIZI