Pagina 180 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

Versione HTML di base

Vaticano. I piccoli quando giungono alla stazio-
ne di Nettuno, spesso con treni speciali, vengo-
no accuditi da personale religioso e scortati da
agenti della Pubblica Sicurezza.
Quotidianamente poi, interminabili file di
fanciulli bianco vestiti attraversano la nostra cit-
tadina per raggiungere la spiaggia libera di San
Rocco-Cretarossa, ove sono loro assegnati alcuni
arenili, circoscritti da un triste reticolato.
Il fenomeno scomparirà nel decennio succes-
sivo col progresso della popolazione prodotto
dal “miracolo economico”.
Le maestre pie Filippini
Nate nel Settecento, con lo scopo di fornire
istruzione gratuita alle ragazze del popolo, le
maestre pie Filippini dopo aver svolto la loro
attività a Roma, la estendono in seguito in tutto
il Lazio, giungendo a
Nettuno nel 1758
con tre
maestre, invitate dall’arciprete della Collegiata
don Ambrogio de Massimi, per volere del
Cardinal Nereo Corsini che a sue spese fornisce
l’edificio scolastico ubicato in via Andrea Sacchi
e la donna che fa da inserviente per le maestre,
dotandole inoltre di una abitazione.
In un verbale della Sacra Visita, fatto dal
Cardinal Cavalchino nel 1759, si fa menzione
dell’istituto delle maestre pie come già eretto ed
aggiunge che queste, “
non disponendo ancora di
propri locali sono ospitate gratuitamente in una
casa del marchese Nunez, ma si nutre speranza
che possano costruirne una per loro propria abi-
tazione”.
L’edificio viene costruito ben presto, come
risulta da scrittura privata del 6 aprile 1768 fra
le maestre pie ed il muratore Francesco Casaldi
per dei lavori di scavo in una grotta sotto la
casa delle suore.
Le ragazze vengono così istruite nella religio-
ne, nel leggere e scrivere e nei lavori domestici.
Ai religiosi che assicurano l’educazione dei
giovani di Nettuno, la Camera Apostolica corri-
sponde un assegno annuo che è integrato dagli
emolumenti versati dalla comunità.
Le maestre pie Filippini diventano titolari,
alla fine del Settecento, di un assegno annuo di
cinquanta scudi, ripartito in trenta scudi per le
spese scolastiche e quelle di vitto e vestiario e
venti scudi da destinare alla cura di una compa-
gna ottuagenaria, gravemente malata.
Nel verbale della Sacra Visita del 1804, ese-
guita dal Cardinal Luigi Valente, è detto espli-
citamente che da principio le maestre abitano
in locali in affitto, ma più tardi costruiscono a
proprie spese una casa mediante due sovvenzio-
ni. Il fabbricato è prospiciente da una parte il
mare e dall’altra la via pubblica.
Dopo circa cinquanta anni dall’apertura della
scuola, l’edificio, versando in condizioni disastro-
se ha necessità di urgenti lavori di riparazione
come testimoniato in una lettera del 23 settem-
bre 1808 alla Camera Apostolica (Caneva,
Travaglini, Atlante Storico).
Nel 1819 si ricava dalla relazione della visi-
ta diocesana che in Nettuno vi è
“… il maestro
di scuola per i fanciulli, e le maestre pie dette
“del Gesù” per le fanciulle.
Il primo ha scudi quaranta annui dalla popo-
lazione, e settantadue dalla Camera Apostolica
(…); le seconde godono dell’assegno annuo di
scudi novantotto dei quali quarantotto dal sud-
detto erario popolare, e cinquanta dalla Camera
Apostolica ottenuti dall’eminentissimo Valenti”.
Nel 1871 il Governo Italiano nomina alla reg-
genza delle scuole comunali le
maestre pie
forni-
te di diploma. L’insegnamento prende forma
regolare a norma della legislazione italiana sul-
l’istruzione primaria. Dopo il bando di concorso
del 1893 le
maestre pie
che risultano vincitrici
del concorso continuano ad insegnare nei sud-
detti locali, adottando i programmi governativi.
Nel 1915, per l’insufficienza di ambienti, l’isti-
tuto viene trasferito nel nuovo edificio scolastico
comunale, presso l’ultimo piano del municipio da
poco inaugurato, mentre la propria casa, viene
rimessa a nuovo ed è destinata ad orfanotrofio.
La nuova scuola comprende anche le abita-
zioni delle religiose oltre al refettorio ed alla
cappelletta.
Al 10 ottobre 1926, le religiose insegnanti
aventi diritto di abitazione nel palazzo
Comunale sono: suor Caterina Pesci (1893),
suor Anna Ceccarini (1920), suor Annunziata
Ferrani (1923), nonché suor Annamaria Latini
e suor Annamaria Massimiani. Nel 1928 suor
Clotilde Ricciarelli sostituisce suor Latini
(scomparsa) e rimane in servizio fino al 1937;
infine nel 1935 giunge suor Concetta Pazzaglia.
U
NA REGINA SEDUTA SUL MARE
170