Pagina 177 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

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modo a chi ha frequentato la scuola invernale di
non perdere il contatto con l’alfabeto.
Il programma didattico è quello del corso ele-
mentare inferiore
, con qualche variante che
restringe ad esempio il programma delle nozio-
ni varie, grammaticali e storiche ed amplifica
quello delle nozioni di aritmetica fino alle super-
fici ed ai poligoni regolari, alle regole d’interes-
se, alle frazioni; la geografia deve essere chiara
soprattutto nella conoscenza del Lazio nei suoi
aspetti fisici, sociali ed agricoli; infine gli ordina-
menti legislativi ed amministrativi del Regno.
Prevale, in tutto l’insegnamento delle
scuole
per i contadini,
la parte strumentale e le mag-
giori cure sono rivolte alla prima classe, dove,
se gli alunni sono assidui, pur lottando contro
difficoltà di pronuncia e dialettali e contro la
durezza muscolare di mani callose, si raggiun-
gono risultati completi.
Si attende alla compilazione di uno speciale
sillabario e di un compimento. Poco o nulla
invece si può fare nel campo dell’istruzione
agricola; fino a che il contadino sarà condanna-
to ad una vita nomade, ad un lavoro cieco e
bestiale parlare di bonifiche, concimazioni,
macchine agricole, è pura ironia. Si esige alme-
no, in quanto all’igiene, la pulizia personale che
si pratica nella scuola, acqua permettendo; si
segue con cura la profilassi antimalarica.
Vengono istituiti due asili a corso annuale ed
uno a corso estivo in montagna introducendo in
questo, in via sperimentale per le ristrette condi-
zioni di ambiente e finanza, il sistema Montessori.
Le scuole ambulanti per i contadini sono
vigilate e visitate dai R.R. Ispettori scolastici.
In esse si consegue fin dal 1911 il certificato
di compimento e quelle diurne sono sede di tiro-
cinio magistrale.
Nel mese di maggio infine, si celebrano in
varie località dell’agro e della palude le feste
scolastiche, ove convengono gli alunni di tutte
le scuole ambulanti istituite nei dintorni.
Il medico ed il maestro:
malaria, ambulanza C.R.I. e scuole rurali
Una rilevazione sistematica sugli effetti
della malaria tra la popolazione temporanea e
residente nell’Agro Pontino viene condotta nel
biennio 1912 – 1913 dalla Croce Rossa Italiana
nelle stazioni sanitarie, fra queste quelle di
Campomorto e Acciarella che fanno parte
dell’Agro Romano.
La diffusione delle febbri malariche nelle sta-
zioni sanitarie di Acciarella e Campomorto nel-
l’estate del 1912 è particolarmente intensa, la mor-
bilità è rispettivamente dell’88 e del 126 per mille.
La lotta alla malaria nell’agro pontino riceve
un indirizzo sistematico e scientifico nel 1918
con l’istituzione della Scuola di Malaria nel
poligono di Artiglieria di Nettuno.
Dal 1917 a
San Rocco,
località a qualche chi-
lometro dal poligono, insegnanti ed allievi giun-
gono da Roma per compiere osservazioni ed
esercitazioni di piccola bonifica.
Siccome i sopralluoghi sono frequenti e
costosi, la scuola viene trasferita a Nettuno che,
tra l’altro, avvicina i docenti e gli alunni ad
Acciarella, Tre Cancelli, Torre del Padiglione
e
Ferriere di Conca,
zone ideali per la didattica.
Il laboratorio batteriologico diretto dal profes-
sor Gosio ospita dal 22 al 26 maggio 1923 la com-
missione medica che rappresenta la Società delle
Nazioni di Ginevra al convegno di Malariologia
tenutosi a Roma dal 21 maggio al 21 giugno
1923; successivamente la Commissione visita le
Paludi Pontine.
Si organizzano quattro corsi annuali riserva-
ti ad 80-100 allievi fra infermieri, maestri e
maestre elementari di zone malariche e medici.
Il passaggio obbligato per la lotta alla mala-
ria è la scuola, per risanare l’agro pontino occor-
re il maestro, una figura, secondo Angelo Celli,
fra il missionario e l’esploratore.
I primi maestri arrivano nelle paludi pontine
nel 1911, si stabiliscono presso gli uomini delle
lestre, condividono la loro vita, li seguono in
ogni spostamento.
Anna ed Angelo Celli, Giovanni Cena ed
Alessandro Marcucci con fede e dedizione, di
giorno istruiscono i bambini, la sera gli adulti.
La loro opera richiama nella palude scrittori
ed artisti, rivoluzionari e sognatori, gente che
da vita alla più straordinaria stagione civile
nell’agro pontino.
Le prime sperimentazioni nella lotta anti-
malarica vengono fatte nel 1919 dai malariolo-
gi di
Nettuno
, presso la scuola elementare di
Tre Cancelli
che è quasi deserta.
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A
LBERTO
S
ULPIZI