Nel 1950, inizia la costruzione del “Villaggio dei Bagnanti”, che
sarà ultimato nel 1957; occupa un’area di un ettaro e comprende una
ventina di villini ed un palazzo.
Dopo la guerra, il ritorno alla vita normale sprigionerà nuove forze
ed entusiasmo nella popolazione. Inizia un periodo intenso, ma fati-
coso nella storia italiana e nettunese. Nettuno apre le sue porte a chi
ha aiutato le nostre famiglie sfollate in Calabria ed in Sicilia durante
la guerra e diviene meta di una consistente immigrazione dal
Meridione. Con una popolazione di circa quattordicimila abitanti, già
nel 1951 è uno dei comuni più grandi della provincia di Roma e del
Lazio. E’ prevalentemente un grande centro agricolo, piuttosto arre-
trato culturalmente ed economicamente. Nettuno conta solo sessantu-
no laureati (0,5 % contro una media provinciale del tre per cento), un
quinto della popolazione è senza titolo di studio. La popolazione net-
tunese per un terzo è impegnata in agricoltura; realtà poco significati-
ve sono la caccia e la pesca. Un nettunese su dieci è impiegato nell’in-
dustria, mentre un quinto della popolazione è impiegato nella pubbli-
ca amministrazione, il doppio della media nazionale. Rilevante infine,
il dato della popolazione attiva nel settore delle costruzioni quasi il
22%, più del doppio della media nazionale. Il dato testimonia il cam-
bio di orientamento dell’economia del territorio e della cultura stessa
dei nettunesi: la proprietà fondiaria viene rapidamente frazionata e
trasformata in lotti edificabili avviando a far diventare Nettuno una
città del mattone prima e del cemento poi, priva quel che è peggio, di
un valido piano regolatore.
Nel 1951, la locale squadra di baseball diviene per la prima volta
Campione d’Italia. Questo sport è introdotto dai soldati americani nel
1945, e nel 1950 il Nettuno United State Military Cemetery partecipa
al primo campionato italiano di serie A. La prima squadra è guidata
da Horace Mc Garity, sovrintendente del locale Cimitero Americano
ancora in costruzione ed è composta prevalentemente dagli operai
che vi lavorano.
Nel 1952, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, visita in
forma ufficiale il comune di Nettuno. Il 29 novembre 1953 viene inau-
gurata la Casa di Riposo G. Tosi, realizzata in via Romana, su un ter-
reno acquistato dal Comune l’anno prima. Nel corso degli anni cin-
quanta si amplia il nuovo Santuario della Madonna delle Grazie e si
realizza nel contempo l’attuale complesso religioso. Il comune di
Nettuno vi coopera con la concessione di una quota pari a 100.000 lire.
Nel 1954, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, quasi alla
scadenza del suo settennato, si reca in visita a Nettuno ricevendo
festose accoglienze dalla cittadinanza e dal sindaco Ennio Visca; que-
st’ultimo, il 7 dicembre dello stesso anno, muore in un grave
incidente automobilistico sulla via Pontina.
Nel 1955, si inaugura l’acquedotto di Carano, alimentato dalle sor-
genti scoperte nel 1929 dai fratelli Scavizzi a loro spese e su loro ter-
reni. L’acqua, proveniente da Carano, zampilla nella fontana del dio
Nettuno: i lavori di costruzione dell’acquedotto sono completati dal
Consorzio, costituito fin dal 1935 tra i comuni di Anzio e Nettuno con
93
Trasporto della Beata Maria Goretti.
Nettuno, panorama anni’50.
Il Presidente Luigi Einaudi a Nettuno.
I
L
N
OVECENTO
...
ED OLTRE