Nel 1936, sulla collina di Santa Barbara, il Ministero della Guerra
costruisce la caserma Piave per ospitare la Scuola di Tiro di Artiglieria
con la specialità di artiglieria trainata a cavallo, cui si aggiungerà suc-
cessivamente una sezione contraerea. Dopo la seconda guerra mon-
diale, il reparto a cavallo viene trasferito a Bracciano e nel 1941 la con-
traerea va a Sabaudia.
Molti sono i nettunesi che partecipano come volontari prima alla
guerra d’Etiopia poi alla guerra di Spagna. Il 26 novembre 1936,
muore lo storico, pittore, letterato Giuseppe Brovelli Soffredini; più
tardi il ramo nettunese della sua antica e nobile famiglia si estinguerà
con la morte del fratello Pietrantonio.
Nel Novembre del 1936, a seguito di numerose mareggiate viene
distrutto il superbo stabilimento balneare “Lido”. Costruito su palafit-
te di castagno e piloni di cemento armato, copre una superficie di
circa duemila metri quadrati. Ubicato in asse dell’allora monumento
dei caduti si può ammirare dalla triplice terrazza del Belvedere.
Comprende una sala ristorante, un salone per il ballo, parrucchieri
per uomo e donna con annessa manicure, due stand con articoli da
mare, veranda adibita a Caffè concerto, cinema / teatro ed oltre cento
cabine; è frequentato dalle migliori famiglie romane.
Nel luglio 1938, in seguito all’introduzione del Processo Apostolico
che si svolge nella diocesi di Albano Laziale per il riconoscimento del
martirio della Serva di Dio, si procede alla ricognizione canonica del
corpo di Maria Goretti, come richiesto dalle leggi della Chiesa. I dot-
tori Vincenzo Monti e Giovanni Vucovich prestano gentilmente l’ope-
ra di ricognizione medica. Dopo il giuramento si procede all’apertura
dell’urna estraendo i resti della dodicenne fanciulla che sono distesi
ed esposti sopra un candido lino per l’omologazione e poi collocati in
una nuova urna.
Sull’esempio di numerosi lavori di riassetto urbano voluti dal
Fascismo in grandi città, anche Aurelio Leoni, Commissario Prefettizio
del Comune di Nettuno, intraprende eccezionali opere di ristruttura-
zione urbanistica. Tra il 1937 ed il 1938 vengono demolite le case anti-
stanti la chiesa di San Giovanni nel borgo medioevale, si realizza piaz-
za San Giovanni, vengono demolite nella piazza fuori dalle mura le
casupole del cosiddetto “isolotto”, ricavando l’attuale piazza Mazzini.
Si demolisce inoltre, l’antico oratorio del Carmine a lato di San
Giovanni risolvendo certamente annosi problemi di igiene abitativa,
ma nel contempo cancellando tracce significative della storia della
città. Viene edificata la nuova stazione della ferrovia che, elettrificata,
collega Nettuno a Roma in 45 minuti. Gli impianti vengono progettati
per un futuro proseguimento verso Littoria sfortunatamente mai rea-
lizzato. Questa linea ferroviaria affonda le sue origini ben più lontano:
viene proposta a Pio IX già nel 1846, anche se viene costruita come già
detto nel 1884 quando sostituisce la diligenza per Roma istituitanel 1832.
Sempre nel 1938, sono ultimati i lavori di sistemazione del lungomare, dal
municipio al Santuario della Madonna delle Grazie, con la costruzione
di un muraglione, una balconata e due scalinate che scendono a mare;
diventerà in breve la passeggiata preferita da tutti i nettunesi.
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Interno Caserma Piave.
Si realizza piazza San Giovanni.
I
L
N
OVECENTO
...
ED OLTRE
Piazza Umberto I, capolinea del tram,
il palco della musica (a sin.).