figli giunge per mare da Gaeta, per recarsi in visita a Castel Gandolfo
dal pontefice Pio IX.
Viene costruito il ponte sul fiume Loricina per creare una strada
nuova e più ampia in devozione della Madonna delle Grazie, protet-
trice degli abitanti di Nettuno e di Anzio.
Nello stesso anno, 1852, un dispaccio pontificio assegna
all’Università dei Cittadini di Nettuno alcuni beni provenienti dalle
terre della famiglia Borghese, per il mantenimento dell’Asilo infanti-
le, creato da Marcantonio Borghese dopo l’aumento della popolazio-
ne, e per la refezione scolastica.
Da una statistica dello Stato Pontificio si rileva che a Nettuno vi
sono 220 case, 275 famiglie e 1192 abitanti, mentre Porto d’Anzio ha
67 case, 166 famiglie e 996 abitanti.
A metà dell’Ottocento un gran numero di scrittori (tra i quali il
Gregorovius e pittori di ogni nazione) illustrano il paese nei suoi
aspetti più caratteristici e suggestivi, testimoniando che la costa è
ormai per i romani un luogo di divertimento, per fare bagni o imbar-
carsi alla volta di Napoli.
Nei dipinti si nota quasi sempre la villa della famiglia Borghese in
mezzo ad un parco selvaggio di lecci ed olivi, il borgo costruito sul
mare, celebre per la bellezza delle sue donne e per il loro magnifico
costume, ed in lontananza il piccolo castello di Astura, dove l’ultimo
degli Svevi, Corradino, sconfitto a Tagliacozzo, si rifugiò, e dove il tra-
ditore Frangipani lo consegnò al crudele Carlo d’Angiò.
La costa di Anzio e Nettuno è piena di mucchi di legna e carbone,
estratti dai boschi circostanti, che vengono trasportati dai bufali sulle
spiagge e poi inviati a Napoli come materiale edile o combustibile.
Con Nettuno termina la civiltà umana su questa costa perché subi-
to dopo comincia il deserto pontino con la palude e la malaria.
Nel 1855 viene costruito il cimitero sul terreno dell’antico convento
di Santa Maria del Quarto, nel luogo dove si trovava un casino di cac-
cia; contemporaneamente viene restaurata la vecchia chiesa, restituita
al culto del popolo nettunese.
Il pontefice Pio IX, per desiderio degli anziati, istituisce il comune
di Anzio, con effetto giuridico dal 1° gennaio del 1857, con ripartizio-
ne dei rispettivi territori, ma sempre sotto il Vice Governo di Nettuno.
Viene restaurata “la macchina” per il trasporto della statua lignea
della Madonna delle Grazie, che nella prima domenica di maggio
viene condotta con sontuosa processione nella Collegiata di S.
Giovanni.
Il 25 ottobre del 1856 nasce a Nettuno, il pittore Salvatore Valeri,
allievo nell’arte del disegno e della pittura all’Accademia di S. Luca a
Roma, e vincitore fin da giovane di numerosi concorsi. Nel 1883 si tra-
sferisce a Costantinopoli per trarne spunti e motivi per la sua produ-
zione artistica. Il sultano Abdul Hamid II gli affida l’istruzione dei
propri figli e lo eleva a rango di Bey. Ottiene la docenza di pittura
presso l’Accademia delle Belle Arti di Costantinopoli. L’opera pittori-
ca dell’artista nettunese ritrae vari personaggi della vita quotidiana
orientale e rimane un’impareggiabile fonte di documentazione dei
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Nettuno: Ponte sul fiumetto Loricina.
E. Lear: Nettuno 1846.
Anonimo: Il Borgo di Nettuno, (sec. XIX).
N
ETTUNO
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LA SUA STORIA