Pagina 73 - NETTUNO LA SUA STORIA

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La popolazione, scesa a 1200 abitanti, si trova coinvolta nella guerra tra
i francesi che attaccano da terra e gli inglesi che cannoneggiano da mare.
Nel mese di ottobre del 1813 vi è l’epilogo della battaglia con la distruzio-
ne del Fortino e della Torre di Anzio ed il bombardamento della costa di
Nettuno da parte di una flotta inglese, partita dalla vicina isola di Ponza,
per vendicare la mancata assistenza, nell’anno precedente, ad una nave
della Regina: il saccheggio conseguente dura due giorni.
Nel 1814 Napoleone è costretto ad abdicare e viene esiliato nell’iso-
la d’Elba. In Francia torna la dinastia borbonica, in Piemonte i Savoia.
L’Austria ritorna in possesso della Lombardia e del Veneto; il papa Pio
VII torna a Roma con il segretario Consalvi che continua il suo lavoro
di riorganizzazione amministrativa, mantenendo intatti i confini dello
Stato della Chiesa, precedenti l’invasione francese. Con l’aiuto di
Antonio Canova riesce ad ottenere la restituzione della maggior parte
delle opere d’arte trafugate dai francesi.
Nel 1815 Napoleone viene sconfitto definitivamente e il Congresso
di Vienna divide l’Italia. Pio VII ristabilisce a Roma una certa tranquil-
lità, con ripresa economica e commerciale e con l’arrivo di sempre più
numerosi stranieri.
Nel 1816 la Comunità di Nettuno reclama con la Reverenda
Camera Apostolica per il cattivo stato nel quale venivano lasciate le
fortificazioni e le mura del paese e contro il “motu” proprio del Papa
inizia un ricorso al tribunale della Rota che durò nove lunghi anni;
alla fine la sentenza fu a favore dei nettunesi, difesi da un nobile con-
cittadino, l’avvocato Calcedonio Soffredini.
Nello stesso anno una grande siccità colpisce la campagna di
Nettuno; si rischia di perdere tutto il raccolto, ma la grande devozio-
ne di tutto il popolo nettunese per la Madonna delle Grazie, porta il
cielo a coprirsi di nubi con pioggia abbondante, dopo una solenne
processione di penitenza.
Nel 1817 il segretario dello stato pontificio, Ercole Consalvi, opera una
nuova ripartizione del territorio, e Nettuno viene a far parte del distretto
di Roma, con Albano, Castelnuovo di Porto, Frascati e Rocca Priora.
Nel 1818 Giovan Battista Rasi interviene con i suoi studi in un’an-
nosa controversia tra la popolazione e le autorità locali contro la
Reverenda Camera Apostolica per i diritti di pascolo e di semina sul
territorio che la Chiesa non aveva mai voluto riconoscere, neanche
quando i nettunesi cedettero dieci rubbi di terreno a papa Innocenzo
XII per la costruzione dell’odierno porto di Anzio.
Tra il 1820 ed il 1825, mentre in tutto il territorio italiano si diffon-
dono delle società segrete, costituite da liberali che presero il nome di
Carbonari, nulla di particolare accade a Nettuno ed al porto di Anzio,
dove per l’aumento della popolazione cresce la necessità di nuovi ser-
vizi ed in particolare di quelli religiosi. Ad Anzio, nella parrocchia,
viene eretta la Fonte Battesimale per cui i neonati del posto non devo-
no essere più portati a Nettuno per essere battezzati.
La Comunità di Nettuno riafferma l’antichissimo eserciziodel pascolo,
senza pagamento alla Camera Apostolica, nel quarto di levante del
proprio territorio.
Madonna delle Grazie Patrona di Nettuno.
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B. Pinelli: costumi di Nettuno 1809.
C. Vacher: Nettuno (sec XIX).
L’ O
TTOCENTO