co-militare con Ferdinando I di Napoli, il quale ordinò al suo esercito
di invadere i feudi papali gravitanti nel suo territorio. Nello scontro
armato che seguì l’esercito pontificio fu sconfitto il 10 febbraio del
1797 e otto giorni dopo i francesi saccheggiarono il Santuario di
Loreto. Il papa fu costretto allora a firmare il trattato di Tolentino (feb-
braio 1797) che gli costò altri 25.000.000 di scudi e numerose opere
d’arte. La situazione peggiorò il 18 dicembre di quell’anno quando nel
corso di un tumulto il generale napoleonico Duphot venne ucciso e
questo diede il pretesto ai francesi di occupare Roma. Gli avvenimen-
ti che seguirono da lì a due mesi segnarono la definitiva sconfitta di
Pio VI che il 15 febbraio del 1798 fu deposto dai suoi avversari politi-
ci i quali, schierati apertamente con i francesi e abbracciati gli ideali
rivoluzionari, proclamarono la repubblica. PioVI, fatto prigioniero,
cinque giorni dopo, ossia il 20 febbraio di quell’anno, venne trasferito
da Roma a Siena dove restò tre mesi e da qui alla Certosa di Firenze
dove venne segregato. Nel marzo successivo venne prima trasferito a
Bologna e in seguito in Francia, a Grenoble, e dopo il 19 luglio venne
rinchiuso nella fortezza di Valence, capoluogo della Drome dove morì
il 29 agosto dello stesso anno.
Con l’elezione di Pio VII, papa Chiaramonti, avvenuta nel Conclave
di Venezia presso il Monastero di San Giorgio sotto la protezione
dell’Austria, essendo Roma occupata dai francesi, il 14 marzo del
1800, si concluse la storia del Settecento nettunese che negli ultimi
anni del secolo visse, e non poteva essere diversamente,lo stesso
momento di crisi dello Stato pontificio, divenendo una sorta di speco-
la del tracollo della politica e, quindi, del papato di Pio VI, testimonia-
to sino alla metà del secolo scorso dalla presenza, nell’attuale piazza-
le Berlinguer, di una caserma delle truppe napoleoniche, del resto
assai ben conservata, tale da essere abitata ancora allora dalla popola-
zione civile.
Acquartieramento napoleonico che, creduto a torto parte integran-
te della Caserma Donati, ovvero del Distaccamento militare del
Poligono di tiro, così chiamata per ricordare la memoria del capitano
d’artiglieria nettunese morto eroicamente nel primo conflitto mondia-
le, e non, come realmente era, preesistente ad essa, fu sciaguratamen-
te abbattuto insieme agli alloggiamenti del Distaccamento sul finire
degli anni ottanta del secolo scorso.
70
Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769,
Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821).
N
ETTUNO
-
LA SUA STORIA