giorni (dal 15 al 27 settembre del 1590), da Gregorio XIV (1590-1591)
e, infine, da Innocenzo IX (159I-1592).
Il 20 gennaio di quattro anni prima del restauro delle fortificazioni
del Borgo e della ricostruzione del baluardo San Rocco, precisamente
nel 1622, Gregorio XV, papa Ludovisi, si era recato a Nettuno per visi-
tare la chiesa e il convento di Santa Maria del Quarto, costruito dalla
comunità nettunese tra il 1619 e il 1621, con a capo il Priore Francesco
Segneri e abitato per un periodo dai Riformati di San Francesco, quin-
di dagli Osservanti, e in seguito, fino al 1660, dai padri Minimi di San
Francesco di Paola. In seguito, dopo che nel 1627 fu sottoposta a opere
di restauro, la chiesa fu ceduta in perpetua proprietà al Capitolo di
San Giovanni di Nettuno dal Cardinale, Vescovo di Albano, mentre
con decreto di Alessandro VII il convento, con l’annesso terreno, fu
venduto a un tale Papi di Marino, i cui eredi lo rivendettero al princi-
pe Colonna e questi al Capitolo di Nettuno verso il 1700.
Due anni prima dell’Anno Santo del 1650, durante il quale cinque-
cento nettunesi, tra uomini e donne, si recarono in pellegrinaggio a
Roma per l’acquisto del Giubileo e precisamente il 24 aprile del 1648
morì, a Sezze Romano, Padre Giovanni Battista, cappuccino, al secolo
Bernardino Rosselli, nato a Nettuno nel 1584, sacerdote, predicatore,
uomo di grande umiltà che fu sin da vivo in concetto di santità. Da lì
a pochi anni Nettuno pagò un duro prezzo alla stabilità economica
raggiunta, ancora una volta grazie a ingenti somme di denaro riversa-
te nel suo territorio per l’edilizia. Nel 1648, o come vuole Giancarlo
Baiocco nel 1647, a pochi anni dalla sua nomina a Cardinale, avvenu-
ta nel 1643, ad opera di Urbano VIII, Vincenzo Costaguti, appartenen-
te ad una famiglia di banchieri genovesi trapiantati a Roma nel 1585,
fece costruire Villa Bell’Aspetto nel mezzo di uno stupendo parco di
circa quaranta ettari prospiciente il mar Tirreno, che restò di proprie-
tà dei Costaguti sino al 1818, dopo che alla morte del Cardinale
Vincenzo essa passò in eredità al fratello Cardinale Giovan Battista
Costaguti che nel 1674 donò all’oratorio di Nettuno un’opera marmo-
rea attribuita al Sansovino. Infatti nel 1818 il marchese Luigi Costaguti
la vendette a Giovanni Torlonia e in seguito, il 3 maggio 1832 i fratel-
li Alessandro e Carlo Torlonia la vendettero, a loro volta, al principe
Camillo Borghese la cui famiglia tuttora la possiede.
Dicevo che, da lì a pochi anni Nettuno pagò un duro tributo alla
sua stabilità politico-economica raggiunta in quegli anni. Nel 1656,
a poco meno di dieci anni cioè dall’edificazione di Villa
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Ritratto di Papa Urbano VIII.
La chiesa di Santa Maria del Quarto.
N
ETTUNO
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LA SUA STORIA
Villa Borghese.