Il secolo -come già ho avuto modo di scrivere- si aprì con la costru-
zione di un edificio, il casino Cesi, nel centro del Borgo medievale su
commissione del Cardinale Bartolomeo Cesi, la cui famiglia lo posse-
dette sino al 1648, allorché il 30 settembre di quell’anno venne vendu-
to da Federico Cesi, III Duca d’Acquasparta, a Camillo Pamphili
appartenente alla famiglia romana dei Pamphili appunto, originaria
di Gubbio che, con Antonio, il quale ottenne privilegi e favori da papa
Sisto IV, si era trasferita sul finire del 1400 a Roma. Camillo Pamphilj,
nipote di Giovan Battista Pamphilj, papa Innocenzo X, due anni più
tardi fece ingrandire il Palazzo. Poiché nell’area circostante vi erano,
intorno alla piazza, piccole case, l’edificio venne progettato e realizza-
to con disposizione parallela al mare, in modo che si affacciasse sullo
stretto spazio pubblico esistente senza perdere l’aspetto di palazzo
nobiliare, nonostante le ridotte dimensioni dello spazio occupato. Vi
lavorò, con un pregevole ciclo di affreschi, si ricordi per tutti
L’Allegoria della Pace
, Pier Francesco Mola, detto il ticinese, pittore
eclettico che fondeva la pittura di Raffaello e Michelangelo con i colo-
ri tenui di Tiziano e del Guercino e che fece parte dell’Accademia di
San Luca nel 1655, di cui fu principe dal 1662 al 1663, ossia sino a tre
anni prima della sua morte, Accademia quella di San Luca in Roma di
cui fece parte anche Andrea Sacchi, così come, in passato, Antonio
Ongaro aveva fatto parte dell’Accademia degli Illuminati, fondata
dalla marchesa Isabella Pallavicini, suocera di Mario Farnese, con il
nome di Affidato.
Nel tempo che intercorse dal 1600 al 1650, la Camera Apostolica
restaurò, tra il 1625 e il 1626, le fortificazioni del Borgo Medievale e
ricostruì il baluardo San Rocco, verso levante, armandolo con batterie
di artiglieria.
Urbano VIII, papa Barberini, e monsignor Cesi, tesoriere della
Camera Apostolica che papa Cemente VIII aveva inviato nel 1600 a
Nettuno quale sopraintendente ai lavori per la razionalizzazione
urbanistica di quel piccolo Borgo costiero, a ricordo dell’opera appe-
na terminata, posero sulle mura fortificate i propri stemmi.
Nel frattempo da Clemente VIII a Urbano VIII si erano avvicenda-
ti sul soglio di Pietro altri tre papi: Leone XI, Paolo V e Gregorio XV,
preceduti, a loro volta, non solo da Clemente VIII, ma, dal 1590 al
1592, da Urbano VII Castagna che tenne il soglio di Pietro solo per 13
61
Nettuno, Palazzo Pamphilj,
Pier Francesco Mola, La Sapienza.
Pier Francesco Mola. Storia di Sant’Eustachio nel palazzo Pamphilj.
Pier Francesco Mola.
D
AL
C
INQUECENTO AL
S
ETTECENTO