Pagina 51 - NETTUNO LA SUA STORIA

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ta di Marcantonio II, l’uomo che segnò per circa un trentennio della sua
impronta la storia del feudo in un contesto italiano ed europeo.
Da Ascanio, che per la sua politica fiscale aveva provocato le giuste
lamentele dei nettunesi al papa, e da Giovanna d’Aragona, nacque il
26 febbraio del 1535 a Civita Lavinia, oggi Lanuvio, Marcantonio II,
che, a soli 18 anni, diseredato dal padre, fu costretto a farsi soldato di
ventura nell’esercito spagnolo (1553-1554), distinguendosi, alle dipen-
denze del Duca d’Alba, nell’assedio di Siena. Da allora sino al 1 ago-
sto 1584 allorché morì improvvisamente, forse per avvelenamento, a
Medinaceli, in Spagna, le cronache politiche e militari si riempirono
delle sue azioni e la sua vita fu costellata da momenti di gloria e di
straordinaria soddisfazione, ma anche di rovinose cadute in seguito a
passi falsi compiuti politicamente soprattutto sul piano delle alleanze,
spesso in opposizione al papato, ma da cui pure seppe, con avvedu-
tezza e acume politico, rialzarsi. Certamente l’apogeo della gloria lo
raggiunse il 4 dicembre 1571 allorché, reduce dalla vittoriosa battaglia
navale di Lepanto al comando della flotta papale, fu accolto trionfal-
mente in Roma dall’intera popolazione della città santa, con in testa il
papa che gli tributò onori e festeggiamenti da eroe imperiale. Alla
mattina di quel giorno, Marcantonio II Colonna entrò in città da Porta
Capena «in sella ad un cavallo bianco con gualdrappe auree», ultimo
di un grandissimo corteo, aperto dallo sfilare delle spoglie dei turchi
sconfitti e dei prigionieri, cui seguiva il popolo, «ordinato in compa-
gnie con abiti militari, con alla testa i conservatori e i caporioni» e
quindi, «i patrizi a cavallo con ricchissimi e appariscenti abiti».
Superata Porta Capena, il corteo passò sotto gli archi di Costantino, di
Tito e di Settimio Severo e, attraverso il Campidoglio, giunse in
Vaticano, dove Pio V, commosso e riconoscente, «abbracciò il suo illu-
stre ammiraglio e lo benedisse». Trionfo certamente non immeritato
se il 7 ottobre del 1571, a Lepanto, nel corso della battaglia decisiva
della cristianità contro i turchi, Marcantonio II sostenne per dirla -con
le sue stesse parole- «il maggior impeto dell’armata nemica», cattu-
rando la nave ammiraglia di Alì Pascià e determinando, infine, la
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Il 7 ottobre 1571 la flotta della Lega Santa
e quella turca sono l'una di fronte all'altra
davanti all'imboccatura del golfo di Corinto.
D
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INQUECENTO AL
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ETTECENTO
Cesare Borgia.
Marcantonio Colonna nella battaglia di Lepanto.