ra e dotata d’aperture su tutti e tre i lati, caratterizzate da un’accentua-
ta strombatura.
Rilievi diretti hanno evidenziato che ancora in quel periodo, furo-
no utilizzati i frammenti e i resti di ciò che esisteva della villa romana,
come dimostra il rocchio di colonna inglobato nella muratura mista
della cannoniera.
Il fronte mare fu quasi interamente rivestito con pietre di basalto di
forma irregolare, probabilmente provenienti dalla non lontana Via
Severiana (antica strada romana che collegava Ostia a Terracina).
Verso sud-ovest fu creato un restringimento del fronte, in modo da
ottenere un passaggio obbligato, proprio sotto il mastio.
Quest’ultimo venne potenziato con la costruzione di una torretta
semicircolare più bassa, con merlatura ghibellina annessa. La torretta
serviva per poter avvisare immediatamente il nemico da tutte le dire-
zioni del mare.
Anche l’ingresso originario alla fortificazione fu cambiato: fu tam-
ponato l’antico ponte levatoio (il tipo di muratura utilizzata a fasce
orizzontali in quadrelloni di tufo, di dimensioni 40x50 cm. alternate a
fasce di mattoni, testimonia questa fase storica) e ne fu realizzato uno
nuovo e tecnicamente più innovativo, manovrato dall’alto, posiziona-
to verso la parete est in corrispondenza del secondo recinto.
Al ponte levatoio si arrivava tramite un lungo ponte che oggi è in
muratura (frutto di trasformazioni ottocentesche), il quale poggia su
una serie di vasche romane allineate. Questo ponte, piega verso est
fiancheggiando il fortilizio fino a giungere al ponte levatoio. Tale per-
corso è riconducibile ai nuovi sistemi di difesa che indicavano nella
difesa radente uno dei possibili modi per fronteggiare il nemico.
Le pareti del recinto della fortificazione furono comunque dotate di
bertesche (o garitte) in muratura; sorrette da mensole in pietra, di cui
rimane solo quella della parete nord (prospetto verso terra), posizio-
nata quasi centralmente, sporgente dalle mura per l’avvistamento e il
combattimento dall’alto (consistente nella difesa piombante), e per il
riparo delle sentinelle.
A testimonianza di tutti i notevoli interventi di adeguamento miglio-
rativi e di ampliamento che furono svolti in almeno due grosse fasi, vi
è lo stemma marmoreo posizionato sulla finestra della parete nord.
Notevolmente interessanti sono alcuni graffiti, rinvenuti durante
dei rilievi, sugli sguanci della stessa finestra, appartenenti al medesi-
mo periodo, sicuramente un tempo tinteggiati vivamente e raffigu-
ranti l’uno un motivo a rosone circolare e l’altro la stilizzazione di
motivi marini, ad onde.
Appartiene alla fase rinascimentale della famiglia Colonna la rea-
lizzazione del rivestimento a cortina laterizia.
Il complesso fortificato di Torre Astura, insieme al Castello di
Nettuno, fu ceduto nel 1594 dalla famiglia Colonna alla Camera
Apostolica, la quale lo utilizzò per le operazioni di difesa dalle intru-
sioni dei pirati, lungo il litorale.
Il fortilizio fu adeguatamente armato, predisposto per svolgere
un’intensa attività militare e si presume che proprio in questa fase sia
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Il complesso di Torre Astura con il Castello di Nettuno
viene ceduto dalla famiglia Colonna
alla Camera Apostolica.
Nel 1831 diviene proprietà dei Borghese.
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