Pagina 105 - NETTUNO LA SUA STORIA

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ta dello stesso rosso con le falde delle maniche orlate di broccato. L’insieme
di gioielli, anelli d’oro, orecchini,coralli e bracciali completa il bell’abbiglia-
mento. Talvolta il colore delle vesti è verde marino, blu violetto, oppure tutto
nero o turchino e pare che questo costume principesco induca ad un fiero e
nobile portamento, in verità ho visto queste povere nettunesi attraversare
solennemente la loro città logora dalle intemperie, con la maestà delle roma-
ne e non meno belle di esse; molte avevano il più nobile profilo greco, capel-
li nerissimi ed occhi scintillanti, un quadro d’insieme squisito che avrebbe
toccato il più duro dei cuori. Dopo gli scoppi dei mortaretti che si sparsero
sopra le antiche mura come ghirlanda, e tra i colpi di cannone, vedendo,
attraverso una nuvola di fumo, queste nobili figure di donne nelle loro vesti
rosse ricamate d’oro, scintillanti, si aveva l’impressione di trovarsi al cospet-
to di tutte le divinità dell’Olimpo.
Le parti del costume
Turbante
Il turbante, il primitivo copricapo, è documentato per la prima
volta nella storia cittadina dal poeta modenese Alessandro Tassoni,
che agli inizi del 1600, in due brevi versi, descrive gli elementi carat-
teristici dell’abito: il rosso della gonna ed il copricapo a forma di tur-
bante.
Lo stesso costume ha ispirato Pier Francesco Mola che nel 1652
affrescava il palazzo Pamphilj di Nettuno. In un riquadro sottostante
una lunetta del salone nobile, una giovane donna, in abito rosso e con
il turbante, osserva compiaciuta lo svolgersi della vita di corte, men-
tre un giovane, anch’esso con turbante la invita a distogliere lo sguar-
do dal salone.
Il turbante originario si è evoluto poi in due fasce di pannolino,
avvolte intorno alla testa e raccolte sulla sommità con un doppio fioc-
co con i capi lasciati pendere ai lati del collo.
La successiva introduzione del mantile è stata la causa di una
diversa sistemazione delle fasce; non furono più avvolte, ma lasciate
ricadere sui lati della testa. In epoca più recente furono prima raccol-
te ai lati della testa e poi cucite sotto il mantile.
Mantile
Il mantile è il copricapo di molti costumi tradizionali femminili; è
costituito da un telo ricamato, ornato di trine, di pizzi e di frange, e
fissato ai capelli con un grosso spillo. Il nome proviene dal latino clas-
sico ”mantele”, con significato di salvietta, asciugamano, e si è conser-
vato con qualche variante in molte comunità centro – meridionali.
Spesso veniva reso rigido con amidature o con l’inserimento di un car-
tone tra le piegature; prendeva allora anche il nome di
teso
, di
cartonel-
la
o di
tegola
.
A Nettuno il mantile, chiamato anche
mantricella
,
cartonella
, o
tego-
la
, è prevalentemente rigido, posto in posizione asimmetrica sul capo:
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Anonimo: Donna di Nettuno sec XIX.
Anonimo: Costume di Nettuno sec XIX.
G. Brovelli Soffredini:
Donna di Nettuno con turbante.
I
L COSTUME POPOLARE