Pagina 35 - GEORG KEIL

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Ho lavorato più volte per persone di origine
ebraica, più o meno dichiarata, con pregi e difetti
esattamente come tutti noi. E quando prevalgono
i pregi, sono persone meravigliose “
Wunderbare
Menschen.
Noi tutti, cristiani e non, dobbiamo
tanto al popolo della diaspora: religione, scienza,
musica, economia, psicologia, arte, letteratura e
storia”. E la permanenza della famiglia Keil a
Nettuno continua come continuano i loro
traslochi. Nel 1957 traslocano in casa di un
dottore, una casa modesta ma con un giardinetto.
C’è anche un bel cane lupo donato poi nel 1960 al
reparto cinofilo della Polizia di Nettuno che, di
solito, non prende cani da privati. I cani di Georg
intanto diventano una ventina e nella piccola
Nettuno questo tedesco adesso è conosciuto come
“il cagnaro”. Anche un commissario di Polizia
andrà più volte a controllare. Non capisce il
motivo per cui quella madre e quel figlio,
stranieri, che non sembrano certo ricchi,
raccolgano tutti quei cani. La madre di Georg
mostrerà il permesso di soggiorno a tempo
indeterminato con la motivazione ed il
commissario non si farà più vedere. Nelle sue
lunghe passeggiate sulla spiaggia, Georg porta
senza guinzaglio solo la sua prima cagnetta con il
suo cucciolo. Un giorno è oggetto di una fitta
sassaiola da parte di ragazzi che stanno sulla
parte alta della costa, nella zona allora
denominata “l’americana” per una villa in rovina
che pare fosse appartenuta ad una signora
americana. Georg ed i cani si riparano sotto la
rupe scoscesa, dove oggi sorge il complesso di
Scacciapensieri e, a sassaiola finita, mentre risalgono,
racconta Georg, il cucciolo riconosce due dei
ragazzi autori della sassaiola e li attacca, senza
però alcun danno. Il padre dei due, lo spazzino
acchiappacani del posto, non potendo però
“acchiappare” il cane perché “in ordine con la
documentazione”, denuncerà Georg. Prima
conseguenza: obbligo di tenere il cane al chiuso.
Seguirà la visita del dottor Piccolino, direttore del
mattatoio e veterinario autorizzato ai controlli, il
quale, dopo aver visitato il cane ed averlo trovato
sano e senza problemi, decide per un periodo di
controllo di due settimane durante il quale il cane
non avrebbe dovuto dare alcun segno di
aggressività. Il “cagnaro tedesco” sarà, per alcuni
giorni, l’argomento di chiacchiere dei nettunesi di
Cretarossa e di tutto il paese ma i rapporti con gli
autoctoni continueranno come sempre: pochi
rapporti con la maggior parte della gente e “buon
giorno, buona sera” con gli altri. Pochi i
conoscenti e ancor meno gli amici, ad eccezione
dei fratelli Barattoni, che va spesso a trovare nel
loro laboratorio fotografico. Porta da loro ogni
sua opera importante e c’è un continuo scambio
di opinioni, critiche delle sue opere e spesso, nel
loro laboratorio, incontra altre persone
interessanti dal punto di vista artistico. Con Elfo
Barattoni si vede anche sulla spiaggia. Elfo sa
unire sapientemente l’utile, il suo lavoro di
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