fotografo, al dilettevole, la sua passione per le
barche a vela. A Guido Barattoni, fratello di Elfo,
piacerebbe che un orafo locale prendesse Georg
come apprendista, così da usufruire della sua
vena artistica. Non se ne farà nulla nonostante
l’orafo abbia bisogno di un apprendista e Georg
di un lavoro ma, secondo Georg, “bisognava dare
lavoro ad un nettunese e non ad uno straniero”.
Buoni anche i rapporti con il professor Antonio
Pagliuca che frequenta la casa dei Keil e quella
vicina, della maestra Pischel. La maestra Pischel,
come detto, è stata amica di Cesare Battisti, l’eroe
trentino ucciso dagli austriaci e questo “
imponierte
sich”
, fa enorme effetto sul professor Pagliuca che
visita spesso le due case intrattenendosi con la
famiglia Keil, con la quale può esercitare il suo
tedesco e con la signora Pischel verso la quale ha
una deferente ammirazione. Durante una sua
mostra presso il Santuario di N.S. delle Grazie,
alla fine degli anni novanta, la signora Ester
Polverari, organizzatrice della mostra, racconterà
a Georg che un visitatore, molto interessato ai
suoi quadri, all’improvviso con stupore
esclamerà: ”Ma questo è il cagnaro!”. Georg sa
che Ester si arrabbierà molto per quello che lei
riteneva “un epiteto” ma non gli svelerà mai il
nome di quel signore. Ora ha “solo” cinque cani,
ed è molto affezionato a tutti. Ognuno ha un
nome e Georg dice che ognuno ha proprie
specifiche peculiarità: Milo, un meticcio di
Rottweiler, Nerone un terranova molto piccolo, il
piccolo Jack, un volpino, la vecchia Dora, una
meticcia dal pelo lungo e Ulisse, un
maremmano brontolone. “Ogni cane ha una sua
personalità. E’ un individuo” dice con sicurezza
Georg. Per lui il rapporto del cane con la vita
inizia nei primi mesi di vita per questo vanno
trattati bene da subito e rispettati. Non vanno
trattati come “usa e getta” ma come esseri viventi.
“Meritano di essere aiutati”. Se vedete Georg in
giro per Nettuno, lungo le spiagge e nelle
campagne circostanti, ed è facile incontrarlo, lo
vedrete solo con Milo e Nerone, gli altri restano a
casa. Georg non è più il “cagnaro”. Solo alcuni
vecchi nettunesi lo ricordano forse come tale. Per
tutti gli altri Georg è l’artista e il pittore dei quadri
della Madonna, di Santa Maria Goretti, di ritratti
e di paesaggi nettunesi. Quando Georg racconta
della sua vita con i suoi cani non vorrebbe
smettere più. Storie, aneddoti, avventure, gioie e
dolori. Ricordi di momenti importanti della sua
vita. In italiano, quando si sofferma sui racconti,
i fatti, le persone, ed in tedesco quando i
sentimenti, le emozioni e le sensazioni prendono il
sopravvento. Passa da una lingua all’altra così,
senza problemi, senza pause, lasciando ad ognuna
la propria importanza ed il proprio ruolo, proprio
come le due lingue e le due culture lo sono state
per quasi tutta la sua vita. E conosce bene tutte e
due le lingue, anche nei modi e nelle forme
necessarie a materializzare per l’ascoltatore i
propri momenti più intensi, più intimi…
G
IORGIO
P
AGLIUCA
- A
LBERTO
S
ULPIZI
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