appassionato di vela e proprietario di diversi
modellini di navi a vela, che gli offre un posto da
disegnatore pubblicitario.
Ma il lavoro alla Simmenthal non funzionerà
perché “non ero simpatico ad un pezzo grosso
che un giorno mi ha chiamato e mi ha detto che
quando un italiano andava a vivere in un paese in
poco tempo si adattava ed io invece non
cambiavo, ero sempre tedesco, austriaco.
Dopo questo discorso non ho più ricevuto
incarichi, mi hanno messo come aiuto alla
tipografia, poi sostituito da un giovanissimo, ed
a me hanno detto che era bene se rimanevo a
casa”. Georg perde il lavoro alla Simmenthal ed
iniziano gravi problemi finanziari.
Villa Fornace diventa troppo cara, vengono
perciò sfrattati e ripiegano su una villetta di un
signore di Albano davanti alla Batteria Filangeri,
all’angolo con la via dei Frati.
Ci restano fino al 1971, quattro anni nei quali
Georg si occupa intensamente delle sue opere,
delle barchette e dei suoi cani, arrivati al numero
di quaranta.
Quindi trasferimento a San Giacomo, in via
Sila, in una casetta in mezzo ad altre case, però
con il giardino, necessario per i suoi tanti cani.
Prima di trasferirsi lì Georg costruisce “un
grande recinto di rete”. Un materassaio di
Nettuno, di cui non ricorda il nome, lo aiuterà nel
trasloco dei suoi quaranta cani con una
cinquecento Fiat e solo alla fine gli confesserà del
terrore provato per tutti quei cani, durante tutto il
trasloco. Anche San Giacomo è un quartiere
popolare e la gente cortese con loro. “Brava
gente”, dice Georg, che non si fa problemi per i
molti cani e si comporta amichevolmente con
loro.
Il quartiere di San Giacomo gli lascia un buon
ricordo. Georg intanto, si è fatto conoscere come
artista che vive onestamente del suo lavoro.
Il quartiere di San Giacomo sta nascendo.
“Bolici padre” ha iniziato a costruire palazzine
nella zona alle spalle del Cimitero americano e
quella parte del quartiere si svilupperà coprendo
totalmente la zona fino alla chiesa parrocchiale,
mentre contemporaneamente anche nel resto del
quartiere nascono case, villette, palazzine
popolari e cooperative. Aprono nuovi negozi ed
arrivano i servizi, le scuole, la farmacia, la posta, i
medici.
Dopo due anni, da via Sila a San Giacomo,
nella casa della signora Mercuri, una villa
unifamiliare nel quartiere Zucchetti, quartiere che
prendeva vita in quegli anni.
Ci restano quasi due anni, fino alla fine del
1973. Penultimo trasferimento, prima di quello
definitivo, a casa Varani, per un paio di anni, in
una villetta che ora non c’è più.
A casa Varani, Georg acquista un motorino che
sua madre, per paura, sequestrerà subito, fino a
quando, vedendolo andare con sicurezza e
prudenza gli permetterà di utilizzarlo.
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G
EORG
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