G
IORGIO
P
AGLIUCA
- A
LBERTO
S
ULPIZI
Poi, dal 1957 al 1961, nella casa del dottor
Taranto, che è anche il proprietario del cinema
all’aperto.
Una casa modesta, un paio di stanze, però con
un giardinetto. I Keil occupano la metà della casa.
L’altra metà è occupata dalla signora Pischel,
maestra elementare trentina e nobildonna, la
quale è gentile con loro e, nonostante le origini
nobiliari, vive una vita di completa dedizione al
prossimo
dando
lezioni
gratuitamente,
acquistando addirittura i libri per chi non può e
donando i propri vestiti e buona parte del suo
stipendio a chi sta peggio di lei, una santa laica
come la definirà in modo appropriato in un suo
scritto il professor Antonio Pagliuca il quale
aggiunge: “quando la maestra Pischel può si
siede al pianoforte, un regalo di Cesare Battisti
alla famiglia”. Inoltre, la Pischel racconta della
sua vita a Trento: ricorda lo sguardo severo di
Mussolini per i suoi capricci, mentre con suo
padre e Cesare Battisti discute di interventismo.
Tanti amici collaborano con richieste di quadri:
il dottor Piccolino, direttore del mattatoio, chiede
una battaglia navale in acquerello e Mariola, del
Ristorante “Pizzotto”, uno a china di Nettuno
senza il porto, con il mare che si infrange a riva e
sulle mura del Borgo.
Tra i suoi estimatori, il professor Giancarlo
Baiocco cultore e paladino della storia nettunese
ed il commercialista Sergio Tortis.
In quegli anni a Nettuno si gira il film
“Cleopatra” con Elisabeth Taylor e Richard
Burton e Georg è uno dei tanti nettunesi che
prende parte alle riprese come comparsa, la
prima volta da legionario romano, con tanto di
armatura, spada e trucco “
Ich, österreichicher
Barbar als römischer Legionär …
” io , barbaro
aus t r i aco come l egionar io romano … e
sorride. Altre volte vestito e truccato da egiziano
“
immer ich, der Österreicher …
”sempre io,
l’austriaco… Ennesimo trasloco a Cretarossa, in una
casa vicino ad un cinema all’aperto, il cinema
“Astura”, la casa di un dottore di Nettuno, dove
Georg stava molto bene.
Georg comincia ad avere molte richieste di
piccole opere, commissioni che sicuramente
aiutano il gramo bilancio familiare.
Nel 1962 si trasloca a Villa Fornace, una villa,
anche questa “sparita”, di fronte al Poligono.
La villa ha due appartamenti e i Keil affittano
il secondo ad operai del Poligono in inverno ed ai
villeggianti in estate.
A Villa Fornace restano quattro anni. Dietro
questa villa vi è molto spazio ed Elisabeth tenta
l’avventura di un allevamento di polli che
all’inizio va a gonfie vele ma che finisce
miseramente a causa di una epidemia.
Quello è uno dei momenti migliori dal punto
di vista finanziario.
Oltre alle commissioni di opere, Georg inizia a
lavorare alla Simmenthal, ad Aprilia. Conosce il
dottor Pietro Sada, titolare della Simmenthal,
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