Pagina 25 - GEORG KEIL

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Da Anzio a Nettuno
Sta iniziando l’inverno quando Georg e la
madre Elisabeth si trasferiscono a Nettuno, dove
è più facile trovare alloggi meno cari e la vita
stessa costa meno. Nettuno gli appare come un
paese prevalentemente rurale al contrario di
Anzio, che è un “posto per signori”. Nel periodo
trascorso ad Anzio, Georg non è mai stato a
Nettuno. “Forse Nettuno non mi interessava
perché era medievale ed io ero ancora “
fixiert
”,
fissato, con Roma, la romanità”. Decidono di
rimanere in Italia. In Austria ci torneranno, ma
solo da turisti. Entrambi sognano di vivere in un
paese di mare ed i presupposti per restare in
Italia, a Nettuno, ci sono tutti. Sono arrivati in
Italia nella tarda primavera del 1948 ed è il 1954
quando Georg e la madre si trasferiscono a
Nettuno, in quello che sarebbe stato il paese della
loro vita. Georg ci tiene a precisare che:”
Mein
erstes Meer
, il mio primo mare, è stato l’Adriatico,
precisamente a Cattolica”, dove, grazie ad un loro
conoscente austriaco docente di teologia, va, in
estate, per ben due mesi, in colonia con la
“Pontificia Opera Assistenza” di Roma. Sempre
con la stessa organizzazione Georg va in
villeggiatura a San Pastore e visita Palestrina e
San Gallicano. Il loro primo alloggio a Nettuno
non è grande, una monocamera nel Borgo
Medioevale, che però dà sul mare, proprio sulla
marciaronda ed è di un proprietario di ristoranti,
“grande compratore delle mie barchette”,
sottolinea Georg. Vi trascorre tre mesi in quella
casa, la vista sul mare dall’unica finestra, il
rumore delle onde che riempie le sue giornate e
che la sera lo accompagna nel sonno, cullandolo
poi per tutta la notte. Le notti sono di una
suggestione straordinaria, specialmente le notti
di luna, “con il mare sotto il letto”, i fasci di luce,
colori, riflessi incredibili con il brusio che
accompagna come una musica e che non
disturba, neanche quando il brusio diventa il
violento accompagnamento del mare in burrasca.
Sono di quel primo periodo nettunese due grandi
panorami della città con lo stesso tema: il paese
antico con la marciaronda vista da ponente, con
Cretarossa alle spalle. Due chine colorate con
matita ed acquarello su cartoncino. Cambiano
casa e si trasferiscono in un bell’appartamento in
casa di Del Giaccio, sempre nel Borgo Medievale.
Da lì si può vedere tutta la costa, dal porto di
Anzio a Torre Astura, al Circeo, “si vedeva un
mare e un panorama senza limiti”. Allora, nel
mare davanti Nettuno vi è solo un frangiflutti di
pochi metri, fronte ristorante “Le Sirene”. Sotto la
sua finestra poi, la marciaronda, dove Georg va
spesso a passeggio o a camminare cercando,
come tutti i ragazzi di Nettuno, di non farsi
bagnare dalle onde che si infrangono sugli scogli
e sui bastioni più bassi delle mura medievali. “Era
come una guerra” dice con un sorriso,
ricordando. Un giorno, mentre cammina sulla
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