lo fece. Gli dice: «Tendilo ancora», e lo fece. Gli
dice un’altra volta: «Tendilo». Il cacciatore gli
dice: «Se lo tendo oltre misura, l’arco si
spezza». L’anziano gli dice: «Così accade
anche nell’opera di Dio: se coi fratelli
tendiamo l’arco oltre misura, presto si
spezzano. Perciò talvolta bisogna essere
accondiscendenti con i fratelli». Ciò udendo, il
cacciatore fu preso da compunzione e se ne
andò molto edificato. E anche i fratelli
ritornarono confortati ai loro posti (77d-80a; PJ
X, 2b).
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N
ETTUNO
, F
EDE E FOLCLORE NELLA FESTIVITÀ DI
S.A
NTONIO
A
BATE
14. Il padre Antonio udì di un giovane
monaco che aveva compiuto un prodigio sulla
strada: visti degli anziani affaticati dal
cammino, aveva ordinato agli onagri di venire
e di portarli fino ad Antonio. Gli anziani
riferirono la cosa al padre Antonio. Dice loro:
«Quel monaco mi pare una nave piena di
tesori; ma non so se giungerà in porto». Dopo
qualche tempo, a un tra:o, il padre Antonio si
me:e a piangere, a strapparsi i capelli, a
gemere. I discepoli gli chiedono: «Padre,
perché piangi?». Ed egli: «È crollata or ora una
grande colonna della Chiesa» – intendeva dire
di quel giovane monaco. «Ma andate da lui –
dice – a vedere quel che è accaduto». I
discepoli dunque vanno e trovano il monaco
che, seduto su una stuoia, piange il peccato
commesso. Al vedere i discepoli dell’anziano,
egli dice: «Dite al padre che supplichi Dio di
concedermi solo dieci giorni di tempo, e spero
di poterne fare ammenda». Dopo cinque
giorni morì (80bc).
15. Un monaco fu lodato dai fratelli presso
il padre Antonio. Egli lo prese seco e lo mise
alla prova per vedere se sopportava il
disprezzo. Visto poi che non era capace di
soffrirlo, gli disse: «Sembri un villaggio tu:o
adorno sul davanti e dietro devastato dai
briganti» (PJ VIII, 2).
16. Un fratello disse al padre Antonio:
«Prega per me». L’anziano gli dice: «Non
posso io avere pietà di te, e neppure Dio, se
non sei tu stesso a impegnarti nel pregare Dio»
(PJ X, 3).