svolge ogni anno a
Villa San Giovanni di
Rosciano
, nel campagne del pescarese, a cura
della locale Associazione culturale La Panarda.
Nel pomeriggio del sabato precedente al 17
gennaio sul sagrato della chiesa parrocchiale
si ripropone la sacra paraliturgia per la
benedizione degli animali e dei prodotti della
terra, mentre in serata, nella piazza principale
del paese, attorno ad un grande fuoco si
esibiscono gruppi di teatranti popolari
rievocanti le scene de “Le tentazioni di
Sant’Antonio”, con canti e poesie dialettali sul
Santo e sulle tradizioni contadine del periodo
invernale. Al termine, porchetta, salsicce e
vino per tutti gli intervenuti. Ancora in
Abruzzo, a
Lettomanoppello
si rievoca ogni
anno “lu Sant’Andonije” che è una
rappresentazione sacra della vita del santo
composta e musicata da un poeta dialettale
lettese (di Lettomanoppello), il Prof. Gustavo
De Rentiis, scomparso nel 1994. Si tratta di una
vera e propria storia sacra, che vede la
partecipazione degli eremiti, di Sant’Antonio
Abate, di due angeli e di due demoni che dopo
alcune tentazioni agli anacoreti vengono
cacciati all’inferno, grazie alla preghiera. A
Scanno
(Aq), il 17 gennaio viene festeggiato
Sant’Antonio Abate con l’appellativo di
Barone, dopo la Santa Messa solenne celebrata
nella chiesa dedicata al Santo, viene benedetta
una tipica minestra locale “Le sagne con la
ricotta”, una pietanza distribuita anticamente
ai poveri del paese. Essa è formata da una
pasta a forma di striscioline condita con ricotta
e lardo. Ad
Offida
(AP) la festività di
“Sant’Antoniə” il 17 gennaio sancisce l’inizio
del periodo carnascialesco.
Intonando
“Sant’Antoniə, Sant’Antoniə, lu n’mich’ d’ lu
d’mòniə”
(Sant’Antonio, Sant’Antonio, il
nemico del demonio) alcuni gruppi
folkloristici si riuniscono, girando per il paese
e omaggiando il santo tanto caro alla
tradizione rurale ascolana. A
Tufara
, un
paesino al confine tra Molise e Puglia, la notte
tra il 16 e 17 gennaio vengono accesi dei grandi
falo’ dedicati al santo e vengono chiamati i
Fuochi di sant’ Andone. E’ una festa molto
sentita all’ interno del paese. Di grande
importanza la festa di Sant’Antonio abate che
si svolge la domenica più vicina al 17 gennaio
a
Monterotondo
un paese alle porte di Roma.
La festa è organizzata dalla Pia Unione. Ogni
anno una famiglia Monterotondese ospita la
statua del Santo nella propria abitazione e la
terrà aperta alle visite dei devoti. La domenica
in cui si festeggia Sant’Antonio la statua viene
prelevata dalla casa in cui si è trovata per
l’intero anno e viene portata per tutte le chiese
del paese. Tale rito si svolge a cavallo: aprono
la cavalcata tre cavalli con in sella al centro chi
ospiterà da quel giorno per un anno intero la
statua del Santo, a destra e a sinistra chi lo ha
ospitato l’anno precedente e chi lo ospiterà
l’anno successivo; seguono una schiera di
cavalli tutti bardati con fiori e altri addobbi,
infine la carrozza con sopra la banda del paese
che suona delle musiche specifiche per
l’occasione. Quando il Santo arriva ad una
chiesa il parroco di questa esce sul vestibolo e
dà la benedizione agli animali. La sera si
svolge la Torciata, dove, in processione, si
accompagna il Santo dalla Cattedrale del
paese alla nuova abitazione che lo ospiterà.
Aprono la processione i torciari (coloro che
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