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"TRASPORTI" A NETTUNO
1989 - calendario storico culturale

di
PAOLO BLASIMME ZARONE

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CENNI STORICI


Raccolta di riproduzioni: Sig. BLASIMME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno;
-Collezione di cartoline: Sig. ROSSETTI cav. Rodolfo Pietro - Nettuno;

Nettuno, inizio secolo. Il fabbricato viaggiatori della vecchia stazione, sito in piazzetta Gen. Francesco Rogier (poi, largo Bruno Buozzi) antistante la maschia mole del Forte Sangallo, splendido esempio di architettura militare, eretto nel 1500-1503 per volontà di Papa Alessandro VI° Borgia.
Da tempo, sulle aree dei dismessi impianti ferroviari, è stato realizzato il Palazzo delle Poste, allargata la piazza San Francesco ed aperto il vasto viale della Vittoria, fiancheggiato da giardini pubblici, mentre si prevede che, presto, il maniero risorgerà, nel riuso come centro civico e culturale.


Come un organismo vive e sviluppa grazie alla linfa che scorre lungo le sue arterie, così una città esiste e crosce con
i mezzi di trasporto che ne percorrono le vie di comunicazione: per il ruolo rivestito nel proprio progresso socio-economico, Nettuno - realtà in continua espansione e trasformazione - dedica all'argomento il Calendario Storico-Culturale
1989, nel 150° anniversario delle Ferrovie italiane. Ì'A.

II 23 marzo 1884, a quasi quarant'anni dai primi progetti, con l'inaugurazione della linea secondaria da Albano, Nettuno è unita alla rete ferroviaria nazionale, attraverso il nodo di Cecchina, sulla Roma-Napoli - via Velletri-Cassino. La strada ferrata subentra all'ordinaria (le "Consolari" degli antichi romani) e la trazione meccanica (il treno a vapore) a quella animale (la diligenza di pontificia memoria). I collegamenti con i Castelli e la Capitale, ormai sicuri e solleciti, consentono al nostro paese di uscire dal secolare isolamento, dovuto alla collocazione geografica, fra coste e contrade desolate, defilata dalle direttrici dei traffici terrestri.
I predetti progressi, permettono alla borghesia romana di raggiungere comodamente la riviera nettunese per goderne, durante i soleggiati soggiorni estivi, il clima temperato e l'aria balsamica (iodio dal mare e ossigeno dalle pinete). Ne consegue l'insediamento di graziosi villini che, dal Forte Sangallo, di fronte al quale sorge la stazione, si snodano verso ponente, lungo tutto l'arco del golfo, parallelamente al percorso ferroviario.
A servizio dello sviluppo urbano, in data 27 agosto 1910 entrano in attività i tramways elettrici, sostituiti -17 giugno 1939 - con una filovia le cui attrezzature rimangono distrutte durante lo Sbarco anglo-americano del 22 gennaio 1944.
Il crescente afflusso di gitanti e bagnanti, connesso col maggior benessere della popolazione capitolina, rende necessario ridurre il tragitto verso il Tirreno: col 16 luglio 1920, i convogli fruiscono della più breve e veloce "direttissima" per Napoli - via Formia - fino a Campo Leone, donde, con una diramazione, raggiungono Carroceto (poi, Aprilia) per proseguire sul consueto itinerario.
Frattanto, Nettuno è divenuta una ridente cittadina la cui espansione edilizia presuppone di trasferire la sede ferroviaria su diverso tracciato che, collocato esternamente ed a quota inferiore all'abitato (per evitare passaggi a livello) si attesti ad un nuovo scalo.
I lavori per la variante iniziano addì 21 Giugno 1925; con la terra proveniente dalla perforazione della galleria, che sottopassa Villa Borghese, e dallo scavo della trincea, che taglia la periferia, viene colmato un vasto acquitrino (noto come "Palude di Nettuno") sito alla foce del fiume Loricina, forse nell'ex-area del volsco Porto Cenone: ai trasporti provvedono delle "Decauville" dette, rispettivamente, "Ferrovia del Cantiere" e "Ferrovia della Bonifica".
Dal 18 giugno 1934 è aperto all'esercizio l'attuale, ampio capolinea F.S. (ubicato presso il Municipio), i cui impianti sono predisposti, con lungimiranza, nella duplice prospettiva del proseguimento verso Littoria (poi, Latina) e dell'incremento demografico di Nettuno, destinata ad ameno quartiere-satellite della Città Eterna, secondo l'assetto urbanistico-territoriale previsto per la provincia.
Dopo il 18 ottobre 1935, grazie alla elettrificazione e con l'impiego di automotrici (tipo "Littorina") il viaggio di 60 chilometri fra l'Urbe e la "Cittadina del Tridente" si compie in appena 45 minuti!
Completa il panorama del periodo fra i due Conflitti Mondiali, la "Ferrovia del Poligono", una "Decauville" operante nell'ambito del Centro Esperienze Artiglieria per il movimento di militari, materiali e munizioni.
Nel secondo dopoguerra, il ruolo della rotaia si ridimensiona, ma, esauritesi "miracolo economico" e "mito dell'auto", i pendolari (al presente, circa 6.000 al giorno fra operai, impiegati e studenti) sono tornati a preferire, per i propri spostamenti da e per l'arca romana, il mezzo su ferro, ritornato più vantaggioso - dopo i recenti, anche se relativi ammodernamenti - rispetto a quello su gomma, sia pubblico che privato.
Nel biennio 1984/'85, ricorrono, oltre al Centenario dell'antica strada ferrata, anche il cinquantesimo della nuova ferrovia e dell'elettrificazione, nonché i settantacinque anni della tram via, infrastrutture davvero determinanti al progresso locale. Pertanto, la Civica Amministrazione decide di celebrare solennemente tali eventi: il 15 dicembre 1984, viene effettuato un treno rievocativo - con locomotiva a vapore e rotabili d'epoca - che i nettunesi attendono e accolgono con affetto; resta inattuato, invece, il pur previsto "Monumento al Ferroviere" - simboleggiato da una romantica vaporiera - da collocare nei nuovi giardini di stazione.
Per concludere, alcune anticipazioni su programmi e prospettive:
-copertura del "trincerone" per snellire il traffico urbano e istituzione di fermate a S.Barbara ed a Sandalo di Ponente a servizio dei rispettivi insediamenti nel contesto di una
-gestione tipo metropolitana, previa raddoppio della tratta Anzio-Campoleone (resa priva di passaggi a livello) e deviazione del movimento meridionale dalla "direttissima" alla futura Napoli- Roma ad Alta Velocità.
-In alternativa, nell'ambito del "Piano Castelli", unire Campoleone a Ciampino, proseguendo su Casilina col quadruplicamento.

Paolo BLASIMME-ZARONE Nettuno, 16 luglio '88 '




OPERA APPARTENENTE AL FONDO BIBLIOGRAFICO
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