Nettuno, "Anni '10". Una motrice della tramvia elettrica transita lungo la rotabile per Anzio (poi, via Antonio Gramsci) all'altezza dell'imponente complesso dell'ex-Opera Pia' "Casa Divina Provvidenza" (ora, sede U.S.S.L. RM-35) di cui si scorgono, sulla sinistra, le fondazioni degli erigendi edifici.
A destra, in lontananza, il Borgo Medioevale fortificato visto da ponente, una prospettiva preclusa da quando, ad evitare l'eccessiva erosione della costa a falesie (altezza media 15 metri s.l.m.) dovuta all'azione perenne di venti, onde, correnti e maree, fu incoraggiato l'innalzamento d'un ininterrotto susseguirsi di villini arroccati a strapiombo sulla sottostante marina, modificando l'aspetto dei luoghi.
-Collezione di cartoline: Sig.PASTORE pres. Massimo - Roma;
-Raccolta di riproduzioni: Sia. BLAS1MME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno;
Nettuno, "Anni '20". In una tiepida mattinata di maggio, una vettura tramviaria sosta al capolinea collocato nel centro commerciale cittadino, l'abbastanza animata piazza Umberto I° (poi, piazza Giuseppe Mazzini), durante il periodo dei festeggiamenti patronali in onore di Nostra Signora delle Grazie.
Oltre al palco della banda musicale ed a quello per gli spettacoli di attrazione, si notano gli archi di trionfo luminosi sotto i quali, ancor'oggi, in una cornice consimile, sfila solenne la processione col consueto, commovente cerimoniale.
-Collezione di cartoline: Sig. SULPIZI dr. Alberto - Nettuno;
-Raccolta di riproduzioni: Sig. BLASIMME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno;
Nettuno, metà "Anni '30". La moderna ferrovia si attesta alla nuova stazione, il cui piazzale binati si estende su un territorio acquitrinoso, colmato per la circostanza, che circondava la foce del fiume Loricina.
L'infrastruttura, valorizza il quadrilatero della cosiddetta "Palude di Nettuno", una landa deserta e desolata, retrostante la riviera e compresa fra Municipio e Santuario, dando una direttrice allo sviluppo urbanistico verso la zona a levante che, ormai, ha raggiunto un'alta densità abitativa.
-Collezione di cartoline: Sig.ri BARATTONI f.lli Elfo & Guido - Nettuno;
-Raccolta di riproduzioni: Sig. BLASIMME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno.
Nettuno, metà "Anni 30". Soltanto rinconfondibile architettura della nuova stazione ferroviaria (progetto Vodré) in stile "Littorio" (il "Novecento" italiano, semplice e severo, tipico delle opere pubbliche durante il "Ventennio") che ne conchiude la prospettiva come fondale di teatro, consente di riconoscere via Cristoforo Colombo nel rettifilo dalle rade e graziose villette.
Oggi, ben poco sussiste del "Quartiere Giardini" la cui fisionomia è molto mutata per la presenza di fabbricati condominiali tra cui si muove un magma di macchine fra file di mezzi fermi lungo, e spesso sopra, i marciapiedi.
-Collezione di cartoline: Sig. LUDOVISI com.te Amieto - Nettuno;
-Raccolta di riproduzioni: Sig. BLASIMME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno;
Nettuno, inizio "Anni '40". Un filobus scorre silenzioso in via Gen. Durand de la Penne (poi, viale Giacomo Matteotti) di fronte al Palazzo Civico con giardini e Monumento ai Caduti (statua bronzea dello scultore Barzani), mentre le azzurre onde del Tirreno baciano il bianco muraglione dell'elegante passeggiata-lungomare.
Attualmente, da analoga angolazione, il panorama presenta la veduta del Porto Turìstico Internazionale, uno dei migliori del Mediterraneo, foriero di future fortune fusea romantiche recriminazioni per l'offesa oleografia del preesistente paesaggio.
-Collezione di cartoline: Sig. MUSCOLINO dr. ing. Piero - Roma;
-Raccolta di riproduzioni: Sig. BLASIMME-ZARONE dr. Paolo - Nettuno;
Nettuno, inizio "Anni '40". Vettura filoviaria alla fermata di piazza Umberto 1° (poi, piazza Giuseppe Mozzini) che, dopo l'abbattimento degli abituri dell'indecoroso "Isolotto", ha già assunto l'assetto attuale, eccetto il rinnovo dell'isolato sulla destra (Palazzo Porfiri) e di quello (Palazzo Brovelli) alla biforcazione di via Conte di Torino (poi, via Carlo Cattaneo); in fondo, sull'ancor verdeggiante collina di Santa Barbara, spicca solitario e scenografico un pino da pittura prettamente partenopea.
La palma centrale sarà soppressa e sostituita nel 1955 con la Fontana al Dio del Mare (già in piazza Mercato) collocata in concomitanza con l'inaugurazione dell'Acquedotto di Carano.