100libripernettuno.it




IL PASSATO E IL PRESENTE
DI TORRE ASTURA

a cura di
ROBERTO CAMUSI

"Associazione Portatori di Handicap
Visitatori di Torre Astura"
O.N.L.U.S.
tel 339.2287985 - 338.1650013

 

HOME - OPERE

NOTIZIE STORICHE SUL NOME ASTURA


 

Alcuni studiosi fanno derivare il nome Astura ad un uccello rapace detto Astore (Accipeter Gentilis) che un tempo frequentava i boschi e le foreste del Litorale Laziale. Altri, invece, ritengono che Astura sia una parola di origine greca.

 

I FRANGIPANE E LA NASCITA DEL CASTELLO

 

Furono proprio questa ricca famiglia Romana, i Frangipane che nel XII-XII secolo diedero vita a questo complesso di ville: una sulla terra ferma e una su un isolotto roccioso (il castello), esse vennero collegate tra loro tramite un pontile in muratura. Questo, fu per noi, il primo esempio di fortificazione militare.

 

LE PESCHIERE

Il Castello era circondato da ampie peschiere di forma rettangolare con vasche e scompartimenti interni, ciascun Iato aveva delle aperture per il continuo rinnovo delle acque ed era protetto da grate metalliche. I Frangipane costruirono delle peschiere perché una volta all'interno di esse vi si praticava l'allevamento su scala industriale di pesce pregiato che veniva venduto al mercato di Roma.

Il pesce, proveniente dal mare, attraverso un'apertura alla base dell'avancorpo, veniva allevato nelle vasche perimetrali dove gli esemplari non adulti di specie compatibili venivano divisi secondo la grandezza. Quando avevano raggiunto sufficienti dimensioni, i pesci venivano immessi nel grande bacino interno, dove l'ampio
spazio ne favoriva la crescita.
Il centro della peschiera, con le vasche rettangolari affiancate e divise in quattro scomparti triangolari, era il luogo dove venivano pescati i pesci. Mediante l'immissione di acqua dolce, infatti, il pesce veniva attirato in queste vasche che, per la loro particolare forma, ne rallentavano la fuga. Alcuni bacini che si trovano ai lati orientale ed occidentale del castello erano utilizzati per l'allevamento delle spècie di pesce che richiedevano l'isolamento.

CORRADINO DI SVEVIA


Come vestivano nel castello
ai tempi di Corradino di Svevia

Un componente della famiglia Frangipane, Giovanni Frangipane, nell'agosto del 1268 ospitò Corradino di Svevia nipote di Federico II, che sceso dalla Germania per rivendicare il Regno di Napoli da Carlo d'Angiò, rimase sconfitto a Tagliacozzo; ed è per questo che si rifugiò a Torre Astura con la speranza di raggiungere Pisa e poi la Sicilia. In cambio di numerosi gioielli il Re ottenne dagli abitanti di Astura un' imbarcazione con la quale prese il largo per mettersi in salvo.
Giovanni Frangipane, che dall'Imperatore Federico di Svevia aveva ottenuto feudi e oneri, inseguì il fuggitivo e lo ricondusse nel castello di Astura.
Invano, Corradino di Svevia, appena sedicenne, lo supplicò di lasciarlo andare. Il Frangipane, Signore di Astura, lo consegnò al crudele Carlo d'Angiò che il 29 ottobre lo fece decapitare nella piazza De Carmine a Napoli.
Per vendicare il tradimento subito da Corradino, la flotta Siciliana, nel 1286 al comando di Bernardo Sarriano, occupò il Castello di Astura; il figlio di Giovanni Frangipane, Michele, fu ucciso ed il castello abbattuto.

 

LA RICOSTRUZIONE DELLA TORRE E IL RITORNO DEI FRANGIPANE

Poco tempo dopo la torre fu ricostruita e modificata. Per favorire l'installazione delle rampe di scale in muratura, si aggiunsero due pareti nel lato nord; venne innalzata anche una parete in muratura con finestrelle ad archetto che correva a circa quattro metri di distanza dal recinto medievale al di sopra di vani ricavati per l'alloggio; fu chiusa la porta originale sul fronte nord e vi fu ricavato un accesso lungo la parete est. Completata la ricostruzione, ritornò in possesso dei Frangipane i quali non durarono molto perché, nel XIV secolo, con una lunga lotta, gli Orsini divennero i nuovi padroni del Castello. Nel XVI secolo Torre Astura venne presa dai Colonna, la quale decadde come centro abitato ma continuò ad occupare un ruolo importante come fortezza. Nel 1594 i Colonna la vendettero alla Camera Apostolica; da questo momento Astura prese attivamente parte alle operazioni di difesa contro i pirati Turchi che con le loro scorrerie portarono la distruzione su tutto il litorale. Dal 1831 fino a 30 anni fa Torre Astura è stata una proprietà dei Borghese. Dopo questa ricca famiglia ne entrò in possesso il Comune di Nettuno.

 

BREVE STORIA SUL CASALE COSTRUITO INSIEME AL CASTELLO

I Frangipane ebbero la brillante idea di costruire, oltre al castello un casale dove nel pian terreno celebravano importanti cerimonie; la parte superiore veniva usata per dare alloggi agli ospiti che provenivano dai paesi lontani.
Quando i Borghese vennero in possesso del Castello, misero all'interno del casale un custode di fiducia. Ciò che oggi rimane del casale, restaurato, viene chiamato "casa del finanziere".

 


I RESTI DI UNA LUNGA STORIA

Un gruppo di pescatori subacquei in cerca di fondali colmi di pesce, si inoltrarono nelle acque di Torre Astura dove si accorsero della presenza di anfore di varie epoche, qualche collo, spezzoni di pance gigantesche e un'infinità di frammenti di ceramica campana e di terra sigillata.
Trovarono anche due ampie foglie di piombo, residuo, evidentemente, del rivestimento esterno di un naviglio di epoca romana. Dentro il grande bacino scavato dalla forza delle onde, erano ammassati centinaia di spezzoni di piatti e di brocche maiolicate di epoca medievale che per lo più giacevano con la parte concava rivolta verso il basso e con il piede verso l'alto, tanto che sembrava di vedere solo il vasellame grezzo e privo di alcuna bellezza. Oltre a queste bellezze, vi sono state trovate navi romane, aerei USA abbattuti durante lo sbarco di Anzio-Nettuno, resti di residenze romane e proiettili inesplosi sparati dal vicino poligono.






AUTORIZZAZIONE PER LA PUBBLICAZIONE
CONCESSA DAL COMUNE DI NETTUNO
E DALL'AUTORE ROBERTO CAMUSI

Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta e trasmessa
in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti.