Pagina 325 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

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PESCATORI E CACCIATORI
I pescatori nettunesi secondo una certa tradi-
zione sono: Servilio Colarossi, Carlo Passerini,
Giacomo Guidi, Gaetano Bagialemani detto
Satana, Gino Mosconi, Checchino Sanges e
Massimino Bagialemani.
Più per passione che per necessità ma un
grande professionista della pesca che ho l’obbli-
go di ricordare è Peppino Carnabuci mago delle
lenze ed ex uomo di fiducia del barone Fassini.
I cacciatori all’inizio del secolo scorso, segnalati
nel libro Nettuno, otto/900 non sono molti,
Rondoni cita: Antonio Tamburini, detto “ Bacocco”,
Giovanni Monaco detto Nino, Coriolano Papola,
Francesco Cibati, Giovannino Molinari, Domenico
Molinari, Checchino Bruschini, Gino Ottolini,
Augusto Censi il lupo della Seccia, Domenico
Vaccari, ed infine, Cammarota, Ranucci, e Peretti.
Scrive Livio Jannattoni a proposito della caccia
che si svolge nel nostro territorio:
quanto al cin-
ghiale, si andava a scovare soprattutto durante
l’inverno, nei boschi di Nettuno e Cisterna; luoghi
selvaggi tutt’altro che sicuri... tipo di caccia per la
quale si era rivelato guida precisa e piacevole
certo Vailati che ogni anno dirigeva una battuta.
Due secoli e mezzo prima il Piazza, in
Gerarchia Cardinalizia sottolineava:
questo
castello di Nettuno... gode ugualmente del
benefizio della pescagione e della caccia per la
vicinanza del mare e per l’opportunità delle
selve e dei boschi...è famosa quella delle quaglie
del maggio...con tanta facilità dei cacciatori...
Della caccia a Nettuno oltre il Piazza ne par-
lano il Biondo, umanista e storico del ‘400,
Plinio ed Eliano.
I TELEGRAFISTI
Alla fine del secolo XVIII, sotto la necessità
impellente di comunicazioni sicure nel periodo
di guerre tra la Rivoluzione e l’Impero, in
Francia viene realizzato un sistema di telegra-
fia ottica pratico ed efficiente, ad opera del fisi-
co abate Claude Chappe. Questo sistema assu-
me una importanza notevole: nel 1845, Parigi è
collegata a 29 città da 534 stazioni.
A partire dal 1847 si diffonde in Europa il
sistema Morse, sistema semplice universalmen-
te adottato, in Francia gli uffici telegrafici passa-
no dalla metà dell’ottocento alla fine del secolo
da 40 a 13.000. La rapida diffusione del sistema
telegrafico è condizionata dal problema del rapi-
do deterioramento dei cavi elettrici risolto a
metà dell’ottocento dall’introduzione di materia-
li isolanti a base di caucciù. All’inizio del nove-
cento il progresso riduce ulteriormente le distan-
ze: un messaggio partito da Sidney viene recapi-
tato al destinatario a Londra dopo 13 minuti.
Il telegrafo introduce un nuovo modo di
comunicare, rende i traffici più sicuri, trasfor-
ma la meteorologia, permette la nascita della
stampa moderna, delle agenzie di informazione
facendo assumere a tutte le attività umane
dimensioni prima impensabili.
Una delle più
rare e ricercate cartoline di Nettuno
è celebrati-
va della
Gita dei telegrafisti romani a Nettuno
,
splendidamente disegnata riproduce oltre al
Forte anche il programma orario della manife-
stazione avvenuta il 12 maggio 1912.
LA TELLINARA
Verso la fine degli anni settanta, quando le
telline popolavano numerose i fondali sabbiosi
delle nostre limpide acque, la
tellinara
traspor-
tava con un carrello un
bagnapiedi
pieno di tel-
line immerse in acqua di mare.
Passava così per le vie della cittadina urlan-
do a squarciagola: tellinaraaa… passa la telli-
naraaa…A quel punto i bambini scattavano per
trascinare fuori le mamme sapendo che, se
andava bene, di lì a poco avrebbero potuto
gustare un piatto saporito come pochi (ricordi di
Paola Ferrante
).
FRATE CERCATORE E L’ ARTE DI ARRANGIARSI
All’inizio del secolo a Nettuno vi è Fra
Lorenzo laico fra i frati di S. Rocco con il compi-
to di fare la questua nel vasto territorio nettu-
nese, dopo che Pio X affida ai Padri Passionisti
la cura spirituale delle genti dell’Agro Pontino.
Rimedia grano, caciotte e legumi dai devoti
delle campagne, o qualche spicciolo, bussando
alle porte dei paesani. Popolarissimo, oriundo
di Caprarola, di buona indole, gira col suo ron-
zino Pippo dove
accolla
le derrate raccolte pere-
grinando.
Una splendida foto cartolina di
Nettunia
1939
il cui titolo potrebbe essere
l’arte di arran-
giarsi
ed una rarissima cartolina di
guitti
nei
dintorni di Nettuno spedita il 10 febbraio 1914
da
Adele Lombardi,
chiudono il capitolo.
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A
LBERTO
S
ULPIZI