Pagina 262 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

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Dello stesso anno, tratto da un omonima
commedia di Pirandello, è
L’uomo, la bestia, la
virtù,
regia di Steno, con Totò, Orson Welles,
Franca Faldini, Mario Castellani, filmato alla
marciaronda, ed inoltre con Totò che scende
dalle scalette del Cavone verso il Vittoria e poi
sotto il Sangallo.
Guendalina
, di Alberto Lattuada, notevole
prova di regia,
del 1957,
con una indimenticabi-
le Jacquelin Sassard all’esordio, Raf Vallone,
Sylva Koscina, Carla Gravina, Enzo Cerusico,
Raf Mattioli (scelto dal regista fra molti studen-
ti universitari di Napoli e poi scomparso giova-
nissimo); il regista ambienta alcune scene di
questo amore adolescenziale alla stazione di
Nettuno, nell’occasione spacciata per Viareggio
e a Tor Caldara.
Più precisamente, il film presenta due scene
ferroviarie girate nell’estate del 1957 in stazio-
ne a Nettuno. Nella prima, quasi all’inizio del
film, si vede l’arrivo di un treno trainato da
E.626 e formato da varie carrozze viaggiatori,
moderne per l’epoca, quasi tutte di prima clas-
se. Nella sequenza conclusiva, dove si riconosce
la stazione di Nettuno, lato scalo merci e primo
binario, si vede la partenza del treno avente in
composizione un Pullman bicolore; entrambe le
scene sono in notturna.
Ancora una
stazione,
ma questa volta quella
di Anzio viene scelta nello
stesso anno
per un
film di Luigi Comencini,
Mariti in città,
con
Franco Fabrizi, Renato Salvatori, Giorgia Moll,
Marisa Merlini, Franca Valeri, Memmo
Carotenuto, Nino Taranto, Franca Gandolfi, da
un soggetto dello stesso Comencini e Suso Cecchi
D’Amico, con musiche di Domenico Modugno.
Nel
1958
Lorella De Luca (e gli abitanti del
borgo) gira alla marciaronda, via Andrea
Sacchi, piazza Colonna,
Don Vesuvio
, ovvero
Il
bacio del sole
, commedia, con regia di Siro
Marcellini, nel cast anche Marisa Merlini e
Nino Taranto; il film è sceneggiato dallo stesso
regista insieme a Bruno Corbucci.
Nel 1960, al Paradiso, girano di notte, Totò,
Anna Magnani e Ben Gazzarra, Risate di gioia
di Mario Monicelli.
Tratto da due racconti di Moravia, Risate di
gioia e Ladri in chiesa, è sceneggiato dal regista
con Age, Scarpelli e Suso D’Amico; film amaro-
gnolo, poco fortunato e sostanzialmente sotto-
valutato. I due protagonisti, Totò e la Magnani
vecchi compagni d’avanspettacolo sono insupe-
rabili nel numero di Geppina.
All’interno del Forte Sangallo nel
1961
,
viene ripresa una semplice commediola,
Jessica
che si avvale della recitazione di Maurice
Chevalier, Angie Dickinson, Gabriele Ferzetti e
Sylva Koscina.
Ancora Torre Astura fa da sfondo al kolossal
Cleopatra, 1963
, con Elisabeth Taylor e Richard
Burton, film ricordato per gli scandali romani che
l’accompagnano e per gli alti costi che decretano la
fine dello Studio System Hollywoodiano. Con loro,
ma anche con i fratelli De Laurentis, la dolce vita
sbarca ad Anzio, si mangia in veranda al Garda o
al Gambero o al Caprera e proprio in quest’ultimo
vanno Liz e Richard ed il locale sarà costretto a
metter delle tende per riservare un po’ di privacy
ai due attori visti i tanti fans che vogliono curiosa-
mente sbirciare attraverso i vetri. Al “catering”
dei numerosi attori e comparse durante le riprese
del film a Torre Astura, provvedeva giornalmente
il ristorante “I Cacciatori” della famiglia Faraone.
Nel film Cleopatra è presente una scena musicale
con moltissimi elementi, alcuni dei quali forniti
dalla banda musicale di Nettuno, il nettunese
Pigliucci suona lo xilofono.
Nel 1966, a Torre Astura, Ettore Scola
riprende L’Arcidiavolo
con Vittorio Gassman,
Claudine Auger e Mickey Rooney. Belfagor,
inviato sulla terra per mettere discordia fra la
Firenze dei Medici ed il Papato, finirà per inna-
morarsi e divenire mortale.
Nel 1967
mi segnala Vic De Franceschi,
memoria storica del paese
, le riprese e la sua
partecipazione a Sette winchester per un mas-
sacro, regia di Enzo Girolami Castellari, spa-
ghetti western con Mario Donen, Rick Boyd ed
Alfred Aysonoa, girato alla
solfatara
.
Negli anni settanta, vale la pena di ricorda-
re,
Vogliamo i Colonnelli,
del 1973, regia di
Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi nella parte
dell’onorevole missino Giuseppe Tritoni. Dopo il
tentato golpe Borghese, l’Italia delle trame nere
torna di attualità e Monicelli che firma la sce-
neggiatura con Age e Scarpelli realizza un film
sul tema, come vuole fare fin dagli anni sessan-
ta, ambientando alcune scene a Cretarossa.
Nel 1972
Luigi Comencini gira una straordi-
naria versione delle
Avventure di Pinocchio
con
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