Il 28 dicembre 1895
i fratelli Lumière pre-
sentano ad un pubblico pagante il primo vero
spettacolo cinematografico. Il cinema è nato ed
il pubblico parigino applaude con entusiasmo
alla
scoperta
che avrebbe rivoluzionato il tempo
libero ed innegabilmente la cultura.
Una fondamentale carenza d’organizzazione
caratterizza
il primo decennio
del cinema muto
italiano
: l’intensa fioritura di quegli anni si deve
infatti più all’iniziativa di singoli intraprenden-
ti che ad un preciso disegno industriale.
Le condizioni per la nascita di una industria
cinematografica si creano tra il
1905-1906
, quan-
do l’avvento
dell’era giolittiana
favorisce com-
merci, affari ed investimenti anche in un settore
nuovo e promettente com’è quello del cinema.
Con la moda del lungometraggio il cinema
muto italiano raggiunge la sua epoca d’oro.
Film storici, comici, veristi o mondani vengo-
no lanciati sul mercato affermandosi prepoten-
temente anche all’estero.
Di questo periodo è una
interessante cartolina
con una immagine scattata tra Anzio e Nettuno,
all’altezza del villino Colonna, edita dal foto edi-
tore A. Auda di Anzio, con studio in via Nettuno,
n°6 dal titolo:
Anzio, Scena cinematografica
.
Una certa tradizione sostiene, possa trattar-
si delle riprese di
1860
di Alessandro Blasetti
del 1934, storia garibaldina liberamente tratta
da un racconto di Gino Mazzocchi, sceneggiato
dall’autore con Blasetti ed Emilio Cecchi.
In realtà, ciò si può escludere dopo il ritrova-
mento della stessa cartolina spedita in data
9/9/1918 ed è inoltre sicuramente di qualche
anno antecedente. Potrebbe quindi trattarsi, ma
è solo una flebile speranza, del primo vero film a
soggetto, girato in Italia da italiani nel 1905, per
commemorare il 35° anniversario dell’avveni-
mento, ovvero del film storico:
La presa di Roma
,
XX settembre 1870, girato da Filoteo
Alberini
,
proiettato il 20 settembre 1905, 250 metri (con-
tro i 40/60 normali), 500 lire il costo, oggi se ne
conservano 75 metri, pari a circa 4 minuti.
Da allora i produttori italiani avrebbero intui-
to la miniera di possibilità offerte dal filone sto-
rico, come per esempio nel caso del film
Cabiria
di Giovanni Patrone e Gabriele D’Annunzio.
Da segnalare, come riportato nella rivista
Cine dilettante
, n° 1 del gennaio 1931, rivista di
rassegna mensile per dilettanti di cinematogra-
fia diffuso in Italia negli anni trenta, la moda
del cinedilettantismo sull’onda del grande suc-
cesso del cinema. Concorsi artigianali a premi
venivano indetti particolarmente da ditte spe-
cializzate in materiale cinematografico, come la
Pathè Baby produttrice di proiettori e la rivista
stessa, nella sezione concorso cinedilettante,
tema villeggiatura
. I primi due film classificati
sono stati girati a Nettuno: primo classificato
Tramonto di un Sogno,
regia, sceneggiatura,
soggetto di Carlo Tosi; il secondo premio va ad
Un mattino in Arabia
, girato al Lido di
Giovannino al Belvedere.
Con la collaborazione di un grande collezio-
nista di manifesti di film ed appassionato culto-
re di pellicole d’epoca,
Serafino Bizzarri,
provia-
mo a stilare un elenco di film girati a Nettuno o
nei suoi dintorni.
L’elenco senz’altro incompleto e non esausti-
vo è solo un primo tentativo di formulare una
lista che comprende film di una certa notorietà
o di cui abbiamo conoscenza, aperti a recepire
altre segnalazioni che i nettunesi spesso chia-
mati ad esser partecipi entusiasti come compar-
se, volentieri ricorderanno, riandando ai tempi
della loro gioventù.
Il nostro paese è stato spesso scelto dai registi
cinematografici per il pittoresco carattere di
alcuni suoi scorci come il Borgo, il Castello, Torre
Astura. Infatti appena finita la guerra in
Abissinia, a Nettuno cominciano ad affacciarsi
con armi e bagagli svariate troupes cinematogra-
fiche, per girare scene di scontri ed inseguimen-
ti a cavallo, più che altro scene di massa, nel
meraviglioso teatro naturale dell’entroterra net-
tunese dell’Acciarella, Ferriere, Campomorto,
Torre Astura.
Nel
1937
alle Ferriere, si realizzano scene di
cow-boys, sullo stile western americano, nel
film
Rosa di sangue
con la mitica Viviane
Romance, attrice quotatissima e George
Flamant, con la regia di Christian Jacque.
Si reclutano le comparse fra i butteri della
zona ed alcuni studenti nettunesi cavalcano
emulando Tom Mix.
Tale film costituisce la pietra miliare del
western all’italiana. Ai giovani vaccari che
devono cadere per finzione da cavallo vengono
date 50 lire a caduta che poi vanno a spendere
la sera all’osteria di Romano D’Annibale in via
U
NA REGINA SEDUTA SUL MARE
250