Pagina 241 - UNA REGINA SEDUTA SUL MARE

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santo Giubileo indetto da Papa Innocenzo XII
(Pignatelli).
Grazie all’ottimo studio di
Baiocco Laura e
Giancarlo
in “
Le Chiese perdute”
edite nei qua-
derni di memorie di Nettuno (pagg. 31,32), pos-
siamo attingere altre interessanti notizie:
La
confraternita, istituita a Nettuno nel 1530,
aveva raggiunto in breve tempo una certa capa-
cità economica, tanto da poter nel 1601 sostitui-
re quella di San Rocco nella gestione della
Chiesa dell’Annunziata ed i confratelli, che uni-
vano al culto del Sacramento le opere di benefi-
cenza e
la mutua assistenza, cercavano
nell’Istituzione la certezza che dopo la morte
sarebbero state celebrate messe di suffragio per
le loro anime, e per questo la gratificavano con
lasciti testamentari.
La chiesa del Ss.mo Sacramento, occupa
parte di piazza Colonna e chiude con la sua
struttura l’attuale via del Mare, al tempo vicolo
della Mola.
Un corto vicolo la separa dalla rocca di
Nicola Orsini verso la quale è posto l’altare; la
parete laterale nord aveva finestre rettangola-
ri, limitate da una semplice cornice, ed è alli-
neata con la porta piccola della rocca; l’ingresso
si apre in linea con il limite della facciata
monumentale del Palazzo Pamphilj.
L’accesso al vicolo della Mola viene assicura-
to da un passaggio posto a lato del palazzo
Pamphilj e da una ripida scaletta sul retro della
chiesa.
Ricordano Baiocco Laura e Giancarlo
inoltre, che la chiesa è sicuramente preesisten-
te al palazzo Pamphilj del 1650:
il principe
Camillo e la potente Olimpia Maidalchini non
avrebbero certo tollerato il disturbo prospettico.
Nel 1698, in occasione della visita a Nettuno
di Innocenzo XII, gli edifici della piazza, giudi-
cati troppo umili dai principi di famiglia, vengo-
no coperti con delle quinte teatrali.
La chiesa del Ss.mo Sacramento, verrà
distrutta nel 1944 a seguito degli eventi bellici
che investiranno Nettuno, secondo
gli autori di
“Le chiese perdute”,
perché minata ed abbattu-
ta dall’esercito tedesco nel tentativo di chiudere
l’accesso dal mare del borgo medioevale, insie-
me ad altri edifici ed al lato del palazzo
Pamphilj che si affacciano sul vicolo della Mola.
Secondo noi, non risultando altresì attendibile
l’ipotesi che possa esser stata demolita nel 1937
nell’ambito di una riorganizzazione urbanistica
della città voluta dal Commissario Prefettizio
Aurelio Leoni, riteniamo, anche grazie all’ausi-
lio delle testimonianze ed ai ricordi personali
riferiti da Antonio Simeoni per oltre quattro
lustri sindaco di Nettuno e da alcuni nettunesi
che hanno vissuto quegli eventi, nonché da
studi condotti dal ricercatore Pietro Cappellari,
di poter suggerire in alternativa alla prima tesi,
che dal punto di vista strategico-militare ci
sembra poco plausibile, quella che la vuole
abbattuta durante un
bombardamento
aereo
militare
alleato
tra il novembre e dicembre del
1943 in vista dello sbarco del 22 gennaio 1944.
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A
LBERTO
S
ULPIZI