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A
LBERTO
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ULPIZI
rezza dei cittadini, il soccorso nelle calamità
pubbliche o private.
Per adempiere a ciò, il Ministero degli
Interni, verso la fine del 1919, per completare
l’organizzazione della Pubblica Sicurezza, isti-
tuisce il servizio cinofilo delle Forze di Polizia.
Ha lo scopo di fornire agli organi di polizia
Giudiziaria, un mezzo ausiliario per la vigi-
lanza e la sicurezza dei cittadini. Inizialmente
il compito delle unità cinofile sarà: il control-
lo della frontiera terrestre soprattutto per evi-
tare l’espatrio clandestino e la lotta al con-
trabbando ed al brigantaggio che dopo la
prima guerra mondiale diviene particolar-
mente aggressivo.
Lo scopo dell’uso dei cani poliziotto lungo la
frontiera terrestre alpina è principalmente
quello di evitare l’uso di armi da fuoco da parte
delle pattuglie in perlustrazione evitando così
la perdita di vite umane: l’impiego dei cani in
determinate circostanze può rivelarsi più effica-
ce di qualsiasi proiettile sparato, infatti, un
cane bene addestrato può esser fermato anche
un solo istante prima del morso.
Successivamente, il CAACP (centro alleva-
mento addestramento cani polizia) addestrerà
unità cinofile impiegate per la ricerca di persone
e cose o per la cattura di pericolosi malviventi.
Quest’ultimi, soprattutto dopo il secondo
conflitto mondiale, divengono particolarmente
agguerriti e pericolosi, quindi si istituiscono
speciali nuclei cinofili per la cattura di quei
banditi rifugiatisi prevalentemente sui monti.
Con la diffusione dell’uso di sostanze stupe-
facenti, la Polizia Italiana addestra per la
prima volta, con il metodo americano, cani anti-
droga da inviare presso gli scali aerei, maritti-
mi e terrestri nazionali.
Negli anni settanta, con il verificarsi di atti di
terrorismo su tutto il territorio, la Pubblica
Sicurezza istituirà presso la scuola di Nettuno
nuclei di cani addestrati per la ricerca di sostanze
esplodenti: gli artificieri a quattro zampe.
Attualmente in Italia sono dislocati distaccamenti
regionali con cani addestrati per la ricerca di per-
sone e cose smarrite e per la cattura di malviven-
ti, cani antidroga, cani artificieri, cani da valanga
e per ordine pubblico presso gli stadi di calcio.
Il CAACP dalla sua istituzione ad oggi parteci-
pa a tutte le manifestazioni per l’anniversario della
Fondazione del Corpo, l’attuale Polizia di Stato.
Partecipa a tutte le competizioni cinoagoni-
stiche indette dall’ENCI sia nazionali che inter-
nazionali, singole o collettive, sempre con bril-
lanti risultati.
Ha nel suo attivo inoltre, numerose operazio-
ni di Polizia Giudiziaria con risultati spesso
determinanti ai fini delle indagini.
In conclusione, bisogna ricordare la parteci-
pazione di unità cinofile a manifestazioni a
favore di enti civili e militari, a scopo filantropi-
co. Dopo la seconda guerra mondiale l’addestra-
mento e l’impiego dei Cani di Polizia del
CAACP della scuola di Nettuno diviene esempio
e modello per altri Corpi di Polizia sia
Nazionale che di Polizia Straniera.