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a prima legge italiana sulla scuola che
precede ed accompagna lo Stato unitario
è la legge Casati del 13 novembre 1859, la
quale di fatto riproduce il disegno di legge di L.
Cibrario, ministro della Pubblica Istruzione del
Regno di Sardegna dal 1852 al 1855.
Composta di 380 articoli, mira a dare un ordi-
namento scolastico unitario, organico e comple-
to, per soddisfare le esigenze sociali e culturali
del nuovo Stato Italiano che si va formando.
Gradualmente applicata alle nuove regioni,
la legge viene estesa a tutto il Regno d’Italia
con la n° 3691 del 15 luglio 1877.
L’istituzione elementare avrà ulteriore ordi-
namento con la legge Coppino sull’obbligo scola-
stico del 1877, con la legge Granturco del 1896
che istituisce la scuola complementare femmi-
nile triennale e finalmente con la legge Orlando
del 1904 che al corso elementare di 4 classi
aggiunge il “corso popolare” con le classi V e VI;
infine con la legge Credano del 1911.
A Nettuno, che a metà ottocento deve supe-
rare un imbarazzante episodio che implica il
canonico don Innocenzo Farrotti, accusato di
percepire una sovvenzione di 12 scudi mensili
per una scuola di “umanità e rettorica” total-
mente priva di iscritti, l’istruzione elementare
maschile è affidata a due maestri stipendiati
dal comune sicuramente già nel 1872, come
riporta anche il canonico Matteucci:
ai due
maestri è affidata l’istruzione della calligrafia
ed i rudimenti della sublime lingua latina,
madre della nostra volgare favella
.
Nel 1880 la situazione dell’istruzione comin-
cia ad essere regolarizzata secondo le nuove
norme previste dal Regno d’Italia. A Nettuno si
inizia la ricerca di nuovi e migliori alloggi per
installarvi le scuole, si aumenta il numero dei
maestri, si organizzano le scuole elementari in
pluriclassi maschili e femminili e l’insegnamen-
to serale per gli adulti. Al tempo sono i maestri
elementari ad avere l’incombenza delle scuole
serali come si vede in una delibera del 2 maggio
1882 del consiglio comunale di Nettuno:
“Domanda dei maestri elementari Scagnoli e
Fiorilli per una gratificazione in compenso della
loro prestazione alle scuole serali del 1882”
(Caneva, Travaglini, Atlante Storico).
Ci riferisce inoltre il prof. Augusto Rondoni
in
Nettuno, ottocento/900
che fino al 1907
l’istruzione pubblica elementare viene imparti-
ta dai fratelli delle Scuole Cristiane, una con-
gregazione che indossa l’abito talare alla fran-
cese con un colletto da cui pendono, davanti,
due lingue bianche inamidate.
Con l’avvento dell’ordinamento dello Stato
Italiano che tende a laicizzare le scuole di ogni
ordine e grado, sono indetti concorsi per colma-
re i quadri vacanti degli insegnanti.
Il comune di Nettuno, per invogliare la scel-
ta sollecita della sede, delibera che ai primi due
classificati venga concessa gratuitamente la
casa per un venticinquennio.
Il primo maestro che fruisce di tale agevola-
zione è il giovane
Arcangelo Rondoni
da Velletri
che frequenta un corso di specializzazione a
Lodi e vince il concorso per Nettuno nel 1907.
L’anno dopo, sposa Giulia, la figlia di Ercole
Visca, il molinaro, da cui ha sei figli. Il secondo
insegnante che fruisce della stessa franchigia è
il maestro Francesco Sfondrini che si trasferi-
sce con la famiglia da Torino.
Si avvicendano anno dopo anno tanti altri
insegnanti come ci ricorda lo stesso prof.
Augusto (Ruro) Rondoni: il maestro Rutilio
Romagnoli con la moglie anch’essa maestra
Lina Pinarelli; il maestro Attilio Penna, il mae-
stro Parisi, la signora Edvige Fiorilli ed il mae-
stro Vassallo. Da Sala Consilina arriva il mae-
stro Benedetto Ventresca, quindi la maestra
Lupi e la maestra Fanciulli, madre di Rino
Salviati, chitarrista internazionale.
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A
LBERTO
S
ULPIZI
La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda
le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.
Jean Cocteau
Ott e venti prim campa a...
Antonello Venditti