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A
LBERTO
S
ULPIZI
Giovanni Frangipane è consegnato ai suoi
nemici che lo portano a Napoli dove viene giu-
stiziato sulla piazza del Carmine. Nel 1286
Bernardo Sarriano, al comando della flotta sici-
liana, dopo aver ucciso Michele Frangipane
figlio di Giovanni, fa in parte abbattere il
castello che nei versi dell’Aleardi rimarrà per
sempre
ermo, bruno e sinistro.
Poi, dopo esser appartenuto ai Malabranca,
diviene degli Orsini nel 1367, quindi insieme a
Nettuno, dei Colonna nel 1426 che la vendono
definitivamente alla Camera Apostolica nel
1594:
Nettuno cum turri ac porto Asturae.
I con-
tinui attacchi dei pirati turchi compromettono il
castello e la fortezza che restaurata dai Colonna
assume l’aspetto che conserva ancor oggi.
Per aumentare le difese costiere, i Caetani
edificano su ordine della Camera Apostolica, la
torre di Foce Verde fra il 1660 ed il 1667 men-
tre un’altra torre sorge a Fogliano.
Nel 1831, i Borghese acquistano la proprietà
di Astura restaurandola.
In mare, a fianco della torre sono tuttora
visibili costruzioni a fior d’acqua, ben conserva-
to esempio di vivai di pesci e del porticciolo di
una sontuosa villa di età imperiale.
Per la suggestiva bellezza del paesaggio,
Astura è tema preferito di una schiera di pitto-
ri romani ed ispira all’Aleardi, che vi dimora
verso il 1847, alcuni dei suoi versi migliori.
Anche il Gregorovius, che ama molto la cam-
pagna romana, ne è entusiasta e vi si reca
sovente in cerca di ispirazione.
Forse sono proprio le selve di Astura ad ispi-
rare la
Pioggia nel pineto
celebre lirica di
Gabriele d’Annunzio.
Di una antica Foresta di Astura, poi chiama-
ta
Selva di Mattone
, restano oggi le modeste,
seppur rigogliose, testimonianze della pineta di
Astura e dei boschi di Foglino e di Crocette.