I discorsi su figurativo e astratto possono avere valore per molti, non per Monaco. In lui, infatti, il disegno - e anche la scultura - sono sempre presenti, gli sono nati insieme: una fortuna, ma anche la fatica di piegare un istinto sin troppo facile, di trovare il filone più genuino fra i tanti possibili. Del resto, si parla di astratto in pittura, non in musica, dove su una struttura tecnica chiusa, geometrica, fa fantasia e la sensibilità di chi ascolta " vede " a proprio modo, riceve e crea a seconda che le sue antenne permettono. Così in Monaco. Il suo astratto ha dietro per prima cosa la materia, che è qualcosa di più che il semplice mezzo, è per lo meno alla pari col suo talento creativo, e poi la sicurezza del disegno, delle dimensioni, del colore: il risultato è uno o mille, da ricreare sempre. Serve intitolare un quadro " bosco " o " molecole " o " embrione "? Meglio (ritorno alla musica perché Monaco mi ci riconduce) dire sinfonia o sonata numero tale movimento tale, ci vedano gli altri eroica appassionata o patetica. Così in Monaco. Però mai, in lui, c'è qualcosa di gratuito, mai il gioco facile fine a se stesso. Niente, infatti, è più aspro che il tema libero, quello che apparentemente permette tutto. Mettere insieme rigore e poesia, portare sulla tela materia e ispirazione; e far intuire, anche in una riga o in una macchia, quanto c'è di lavoro e di conoscenza alle spalle, persino una mano in prospettiva che di cento pittori uno sa veramente disegnare. Così Monaco. Che è pittore sul serio e come tale genuino, fuori da mode, maniere e scorciatoie. Però un suo quadro visto lo si vorrebbe avere, guardarselo, scoprirlo ogni giorno. Monaco. Un nome da tener presente, da veder circolare per casa. Un nome che non è scritto sull'acqua.
ENRICO LA STELLA
Il caso volle la mia conoscenza con RODOLFO MONACO e come tutti gli avvenimenti spontanei si è tramutato in uno studio approfondito di questa sincera e generosa personalità, ricca di interessi storici al riguardo di problemi estetici in divenire. Ho ben seguito gli esperimenti materici che Monaco ha effettuato quando formalmente ricercava una soggettività nell'oggetto, nella figura o nel paesaggio, ricerca coronata da successi di programmazione che lo fecero esplodere entusiasta, e io ben ricordo, quando mi invitò a visionare le sue ultime analisi che da esperimenti si tramutavano in personalissi-me realtà!
La sua pittura volge a ricordi irreali di penetrazioni visive in quell'inconscio immaginario che ogni artista (ed è il suo caso) possiede. Entrare in quei meandri con vortici-gesto o megliodire quella gestualità tanto cara ma tanto formale (e non è il caso del presente) dei simbolisti astratti. Direi che Monaco sia riuscito ad ottenere un metro-tema che comporta assimilazione da parte di chi guarda, interesse a lasciarsi avvincere dal piacere materico oltreché timbrico che le sue opere emanano.
Su Monaco come altri han già fatto si potrebbe monografare su tanti altri momenti della sua creatività, ma penso sia più opportuno creare un appuntamento obiettivo direttamente con le opere in mostra di questo valente esteta, ben certo di garantire tutto quello che ho apprezzato e stimato su di lui proponendolo con la massima sincerità!
ANGELO SERLENGA
È un momento molto interessante della parabola creativa di Rodolfo Monaco: l'Artista è tuttora impegnato in una ricerca che non si esaurisce nella sperimentazione di nuove tecniche creative o di nuove forme espressive; ma tende alla identificazione del proprio mondo poetico. Nato a Nettuno e formatesi sino alla maturità negli ambienti artistici della capitale, Monaco reca con sé il messaggio mediterraneo della sua terra d'origine. Al suo arrivo nella nuova stimolante atmosfera della metropoli lombarda, l'Artista si è dedicato a una revisione critica della propria poetica e alla ricerca di un proprio definitivo linguaggio: assistiamo così alla coagulazione della sua antica poetica figurativa, in forme astratte ove il colore domina come humus fondamentale dell'ispirazione,
ROCCO VENTRELLA
HANNO SCRITTO
Pittore serio, meditativo, talvolta soverchiamente assorbito dalla ricerca del MEDIUM più consentaneo al suo discorso asciutto ed essenziale ".
Gino Traversi - Critico milanese
Colori misti, materia aspra, grande luminosità. Belli anche i vari soggetti disegnati.
Mario Portalupi - Critico de " La Notte "
In tutto egli trova la medesima verità poetica: ed è quest'ultima che lo muove. "Trova", poiché fabbrica lui stesso, il colore che scoprirà l'emozione nel nido in cui si rifugia e da cui trae vita l'essere umano, perché quella materia granulosa, piena di crepe, di fessure, ora lucida di smalto, ora combusta come lava disseccata, non è soltanto un mezzo espressivo, ma diviene lalvolta l'espressione stessa: e allora una casa vale un sogno, un sogno vale un sentimento. Materia come sentimento: ecco, questa potrebb'es-sere la definizione provvisoria della pittura di Rodolfo Monaco. Provvisoria, poiché da un artista vi son da attendere sempre nuove rivelazioni.
Mario Monteverdi