Pagina 42 - NETTUNO LA SUA STORIA

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L’appartenenza di Astura a Leone Frangipane è testimoniata in un
atto del 1193. Ai Frangipane si deve la costruzione della Torre esegui-
ta su progetto di Mariano di Giacomo detto il Taccola. Il Guglielmotti,
autore del volume “Fortificazioni della spiaggia romana” afferma che
quella di Astura è la torre più bella e meglio conservata.
La storia dei Frangipane e quella stessa di Torre Astura sono stret-
tamente legate alla triste storia di Corradino di Svevia, che ha com-
mosso tante generazioni e ispirato tanti artisti.
Corradino di Svevia era nato a Landshut in Germania nel 1252; il
padre era Corrado IV, figlio di Federico II, la madre Elisabetta di
Baviera. Corradino, noto anche come Corrado V di Hohenstaufen,
duca di Svevia, fu l’ultimo sovrano della illustre dinastia. Dopo la
morte dello zio Manfredi, ucciso nella battaglia di Benevento il 26 feb-
braio 1266, che aveva retto il regno vista la giovane età di Corradino,
molte furono le pressioni di molti nobili ghibellini italiani affinché il
giovane prendesse in mano le sorti del regno e muovesse con l’eserci-
to in Italia contro l’usurpatore Carlo I d’Angiò. Così egli fece. Dopo
essere stato accolto con tripudio in molte città italiane egli giunse allo
scontro fatale con le truppe angioine. Il dramma si consumò nella
celebre battaglia di Tagliacozzo. Dopo un’apparente vittoria iniziale le
truppe di Corrado V vennero sbaragliate e lui costretto alla fuga.
Giunto sotto mentite spoglie insieme ai suoi fedelissimi ad Astura si
imbarcò per partire alla volta di Pisa dove la flotta ghibellina l’avreb-
be salvato. Fu invece raggiunto dai Frangipane e rinchiuso nella rocca
di Astura. Venne poi consegnato nelle mani di Carlo I d’Angiò e dopo
un processo-farsa fu decapitato insieme ai suoi compagni a Napoli.
Pare che sul patibolo egli abbia pronunciato tali parole:
“Dio mi ha
fatto mortale e io devo morire, ma io sono condannato ingiustamente. Con
piena conoscenza di causa ho posato i miei occhi sui diritti dei miei antenati
e sulla dignità che essi mi hanno trasmesso come patrimonio… se non mi si
stima degno di perdono, che si abbia almeno pietà dei miei nobili compagni di sventu-
ra…ma se non posso ottenere nulla per essi… che il ferro colpisca me per primo
”.
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Statua di Corradino nella chiesa
della Madonna del Carmine a Napoli.
Napoli - Carlo I d'Angiò.
Un dipinto settecentesco raffigurante Corradino di Svevia e il cugino Federico.
entrambi giustiziati a Napoli il 29 ottobre 1268.
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ETTUNO LA SUA STORIA
Dipinto raffigurante la decapitazione di
Corradino di Svevia a Napoli nel 1268.