quello dei Colonna, i due territori seguirono sorti diverse se pur paralle-
le. Proprio il 1426 rappresenta il nostro confine ideale per la storia
medievale nel nostro territorio. Da questo momento in poi le notizie
sulle vicende nettunesi saranno molto più circostanziate ed ampie.
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente il popolamento e la
fortificazione di Nettuno è assai probabile siano stati contestuali,
come assai probabile che ciò sia avvenuto soltanto dopo la cacciata
dei Saraceni dall’avamposto nel Garigliano nel 916 d.C. Da questo
momento e per un periodo relativamente lungo le incursioni cessa-
rono; ciò non significa però che il controllo del mare prospiciente
Roma non fosse visto come una priorità. Proprio approfittando del
loro ruolo di assoluto rilievo al comando della flotta, che presidiava
il mare di Roma, i conti di Tuscolo vennero a trasformare Nettuno in
un loro feudo.
Questa trasformazione in senso feudale non impedì il progredire
dell’attività agricola: in un atto del 1163 si fa riferimento ad una misu-
ra del grano diversa da quella utilizzata a Roma,
il modius o modium
Neptuni
.
Nel 1190 Riccardo “Cuor di Leone” passa da Nettuno sulla via che
lo conduce all’imbarco verso la Terra Santa. Secondo quanto riferisce
il cronista Hoveden Rogeus Riccardo Cuor di Leone, dopo essere
sbarcato a Ostia, attraversava una via che gli storici hanno fatto coin-
cidere con la via Severiana, che costeggiava il mare fino a Terracina.
Egli riporta: “[…] in quo est via marmorea ad modus pavimenti facta,
et durat per medium nemus quater viginti miliaria. Nemus vero illud
habundat cervia, caprioli et damulis. Eodem die transsivit per castel-
lum quod dicitur Lettun”. Tale “Lettun” è assai probabile stia per
Nettuno, tenendo conto sia della distanza alla quale si allude, sia alla
presenza della via Severiana.
Nel 1191, come si evince da un atto di Giangaetano Orsini, gli
Orsini appunto acquisiscono il feudo di Nettuno. Più tardi, nel
1267, il feudo passò al ramo degli Orsini signori di Nola e
Pitigliano. Un’iscrizione di Nicolò Orsini risalente al finire del
Trecento è tuttora visibile all’esterno del borgo medievale di fronte
alla chiesa di San Giovanni.
L’impianto attuale del borgo fortificato risale per la sua gran parte
agli Orsini prima delle trasformazioni introdotte da Marcantonio
Colonna che fece apporre la nota iscrizione tuttora visibile all’ingres-
so superiore del borgo.
Nell’anno 1368, il 24 maggio per l’esattezza, ad alcuni nettunesi
vennero sequestrate 96 vacche da Giovanni Caetani signore di
Ninfa per aver pescato clandestinamente nel lago di Fogliano. Le
riebbero pagando 35 fiorini d’oro. Al di là della particolarità del-
l’episodio ciò dimostra una fiorente attività in questo momento
così come ancora più propriamente testimonia l’elenco del sale nel
quale vengono assegnate 20 rubbia di consumo per semestre: ciò
significa che Nettuno aveva al tempo una popolazione doppia di
quella di Albano.
Dopo il già citato Nicolò tra gli Orsini che si succedettero a Nettuno
39
Stemma di Nicola Orsini.
Stemma della famiglia Orsini
(Pitigliano).
Stemma dei Colonna.
N
ETTUNO ED
A
STURA NEL
M
EDIOEVO