Questa villa sorge in prossimità di una delle più grandi peschiere
rettangolari mai realizzate nelle coste del Lazio Meridionale, quasi
interamente conservata. Analoghi esempi di peschiera rettangolare si
trovano a S. Marinella.
La peschiera è di forma rettangolare, di dimensioni 170x125 m.
circa, con un avancorpo quadrangolare di 42x36 m. che si sviluppa
verso sud-ovest, con vasche perimetrali rettangolari dove erano alle-
vati gli esemplari di pesce non adulti; al centro vi sono delle vasche
quadrangolari di 25x27 m. divise in quattro porzioni triangolari, dove
erano pescati i pesci destinati al mercato.
Aveva dei muri perimetrali e la pavimentazione era costituita dal
banco roccioso, ideale per mantenere le condizioni ambientali simili a
quelle naturali.
Attaccato a quest’impianto per la piscicoltura, vi era il porto, con
orientamento sud-est; era costituito da due moli, in origine ad arcate,
poi tamponate, di cui quell’orientale di spessore 6 m. circa e quell’oc-
cidentale spesso circa 10 m. L’imboccatura del porto era protetta da un
antemurale di 6 m.
Dell’antico porto sono visibili con la bassa marea alcuni resti del
tratto occidentale. Poderose scogliere artificiali sono presenti anche
nell’area dei moli e ne costituiscono la fondazione.
Nell’avancorpo della peschiera, cioè la parte costruita protesa verso
il mare, era situato il faro che serviva per segnalare la presenza del
porto e i bassi fondali rocciosi.
Proprio sui resti del faro venne costruita la prima torre d’avvista-
mento, la cui origine è datata al periodo alto medievale (tra il VIII e X
secolo) quando tutta l’area apparteneva ai monaci del Convento di S.
Alessio di Roma.
La Torre, secondo le testimonianze era a guardia del litorale; come
confermato da un appello dell’anno 808, che il papa Leone III inviò a
Carlo Magno per chiedere aiuto nella difesa contro i saraceni che
minacciavano tutto il litorale.
Fu proprio in quel periodo che lungo la fascia costiera furono adot-
tate misure difensive e costruite in vari punti del litorale laziale una
serie di torri di segnalazione. La realizzazione di Torre Astura fu faci-
litata dall’impiego di materiale di recupero e di spoglio (marmi, late-
rizi, frammenti di colonne, basalto), proveniente dalla Villa Romana
adiacente, ancora in parte conservata.
Una prima ricostruzione, che aveva funzione d’avvistamento e di
segnalazione alle popolazioni dell’entroterra della presenza di navi
pirata saracene, fu opera tra il IX e il X secolo dei conti di Tuscolo,
quando questi erano signori di Nettuno e avevano il controllo della
costa a sud di Roma.
In quel periodo la torre era un edificio isolato, collegato alla terra
ferma da un pontile di legno. La prima data certa che fa cenno ad una
costruzione denominata Torre Astura risale al 1193 quando il territo-
rio di Nettuno era sotto il controllo della signoria dei Frangipane ed è
in questo periodo che venne realizzato un vero e proprio fortilizio,
secondo le regole dell’architettura militare medievale.
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Vasche di antica peschiera.
Sezione del Castello d’Astura. Secolo XIX.
A. Piccinni: Il castello di Torre Astura, 1915.
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ETTUNO
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LA SUA STORIA