metà dell’Ottocento è stata intitolata a Stefano Porcari per il porcelli-
no presente nello stemma di una sua abitazione, oggi distrutta.
In realtà la casa era quella del ravennate Roberto de Porcellinis
come è stato chiarito da Giuseppe Tomassetti.
Alcuni ciceroni spacciano questo come stemma dei Porcari, nobili Romani,
e indicano quivi la casa del celebre Stefano Porcari. Siamo invece innanzi ad un
nobile Porcellino Ravennate, del resto ignoto nella storia di Ravenna e di Roma.
Piazza Colonna e Via della Rocca
La piazza prendeva il nome da un grande rocchio di colonna, eret-
to come un monumento in un suo lato; in origine era un campo man-
tenuto libero per le necessità difensive della Rocca degli Orsini, che vi
incombeva con una delle sue facciate. Dedicata con l’unità d’Italia al
re Vittorio Emanuele, fu trasformata in Piazza Marcantonio Colonna
al termine della seconda guerra mondiale, ritenendo che il vecchio
nome si riferisse alla famiglia Colonna; le stesse vicende hanno coin-
volto il vicolo che vi conduce.
Via della Rocca era il breve vicolo cieco sottostante il palazzo baro-
nale che costeggiava un lato della Chiesa del Sacramento; su di essa si
aprivano solo quattro ingressi di abitazione.
Via del Quartiere e Via della Mola
La difesa di Nettuno e del suo litorale era tradizionalmente affida-
ta, al tempo del dominio della Chiesa, a soldati Corsi, integrati da una
milizia locale. La loro caserma o quartiere comprendeva l’area che
oggi è in gran parte occupata dal Palazzo Nuovo Camerale; vi si giun-
geva da piazza Colonna attraverso il vicolo, al tempo cieco, che ha
conservato il nome di Via del Quartiere. La torre quadrata che chiude
il vicolo, ed alla quale corrisponde fuori delle mura il baluardo di
terra, è un residuo della primitiva fortificazione nella quale tutte le
torri dovevano avere questa forma; la sua bifora, forse più tarda, è una
conservazione miracolosa, considerando l’estrema fragilità dell’arena-
ria con la quale è stata realizzata.
La ripida scalinata di Via della Mola, oggi Via del Mare, era in ori-
gine un taglio artificiale che potenziava le difese della Rocca di Nicola
Orsini. Il suo lato destro era tutto occupato dalle strutture dell’unico
molino del paese; l’acqua per il funzionamento era la stessa che servi-
va a colmare il fossato alla base delle mura.
Piazza della Rocca
Era compresa tra la facciata del palazzo baronale e l’isolato abbat-
tuto nel 1937; con essa, dopo aver superato il ponte sul fossato e le
porte, dette l’
Avanzata
e l’
Entrone
, si entrava nel borgo medievale. La
parte sottostante la torre del palazzo era conosciuta in tempi più
recenti come
Piazza dell’Orologio
.
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Via del Quartiere fine Ottocento,
prima dell’apertura sulla via esterna al borgo.
Via della Mola, oggi Via del Mare.
N
ETTUNO
-
LA SUA STORIA