Pagina 38 - GEORG KEIL

Versione HTML di base

le battaglie navali, si sposano con i suoi temi liberi
e con l’utilizzo della china.
Con l’inchiostro di china Georg sembra
muoversi nella sua materia.
Non conosce limiti di espressività, né nei
paesaggi, né nei volti, né nelle cruente battaglie
navali o nelle tempeste marine.
Nel 1961 partecipa con altri pittori locali ad
una mostra collettiva organizzata nella sala delle
esposizioni in piazza Garibaldi a Nettuno.
Nel 1963 organizza, grazie ad un conoscente di
Roma, una sua prima mostra personale nei locali
dell’Università Gregoriana di Roma con un
“discreto successo”.
E come tutti gli artisti che cominciano ad
affermarsi arrivano le prime richieste. Ai velieri si
aggiungono paesaggi di una Nettuno ancora
incontaminata, “più vera e spontanea”, una
Nettuno in parte sparita.
E poi i ritratti di bambini ed adulti. E’ di questo
periodo la serie di disegni sulla storia
dell’approdo della Madonna delle Grazie sulla
costa davanti San Rocco. Nel 1971 ottiene la
medaglia d’oro (“che ho perso”) nel concorso di
Pittura e Scultura “La Papessa”, a Roma. E
sempre a Roma partecipa, con buoni risultati al
“Premio Cepi”, nel gennaio del 1972. Nel 1973 a
Scacciapensieri una personale di Giorgio Keil, il
pittore delle battaglie navali, raccoglie numerosi
consensi per le sue trenta opere esposte.
E’ dell’agosto 1984 la partecipazione ad una
mostra organizzata dal Comune di Nettuno nei
locali dell’allora Presidio Militare in piazza
Mazzini.
Numerosi i quadri di Georg su una Nettuno
“che ora non c’è più, oppure è cambiata”.
Il pensiero di Georg va subito alla costa di
Nettuno, così come l’ha conosciuta lui e come l’ha
dipinta, prima che “nascesse” quel porto.
Poi quel porto è nato, amato da pochi, perché
usurpa il posto del precedente “porto di tutti”,
dove tutti potevano andare, da dove era possibile
mettere in acqua una barca, dove nessuno ti
diceva niente se te ne andavi a passeggio sulla
terra battuta, e dove Totozzo faceva il guardiano
alle barchette dei nettunesi.
Il vecchio Porticciolo, anni ‘70
G
IORGIO
P
AGLIUCA
- A
LBERTO
S
ULPIZI
36