Gli sforzi che questa Amministrazione sta facendo, fin dal suo insediamento, per recuperare e sottrarre alla dimenticanza degli uomini e alla distruzione del tempo il suo immenso patrimonio di beni culturali, hanno il senso e la ragione nel dovere che un amministratore accorto sente di dare valore ai segni del passato.
Il nostro territorio conserva innumerevoli segni di un tempo antico, antichissimo: monumenti, opere d'arte, resti archeologici, antiche Chiese, libri, che noi non abbiamo il diritto di distruggere, ne dimenticare, se vogliamo conservare la memoria del popolo che siamo.
Perché un popolo che conserva la memoria non sarà mai cancellato dagli eventi avversi e la conservazione della identità locale manterrà alto l'orgoglio cittadino di appartenere a questa comunità e a questo territorio.
Stiamo vivendo un processo di integrazione sovranazionale, la cosiddetta "globalizzazione" che, se da una parte cancella i confini nazionali e allarga gli orizzonti di riferimento di individui e di gruppi, dall'altra rafforza il bisogno di legami forti all'interno della comunità locale, del "luogo d'origine", del "territorio di casa", lo spazio fisico e simbolico di identità e di appartenenza sociale,
L'antica "Strada Romana", come la "Torre del Monumento" e le chiese di San Francesco e di Santa Maria del Quarto, che abbiamo voluto restituire alla fruizione pubblica, con interventi di recupero e di restauro, rappresentano il contributo che questa Amministrazione Comunale vuole dare al consolidamento delle nostre radici, perché il futuro sia sempre costruito sulle basi solide del passato.
Nettuno, 18 ottobre 2003
Vittorio Marzoli, sindaco |