- D.V. , se permetti, vorrei chiederti alcune informazioni sulla Fondazione San Giuseppe che, modestamente, ho sostenuto anch'io secondo le mie limitatissime possibilità economiche.
- Chiedi pure, con la più ampia libertà.
Grazie. Dopo quasi sei anni dal giorno dell'inaugurazione della Fondazione San Giuseppe, quali risultati sono stati raggiunti ?
- Bisogna considerare, però, anche i risultati ottenuti prima dell'inaugurazione. E' stato necessario prima di tutto risolvere i problemi fondamentali indispensabili per la graduale realizzazione dell'Opera, legalmente riconosciuta come Centro Culturale e Casa Albergo per Anziani. Quindi, eliminata l'annosa vigna preesistente, si è provveduto al livellamento del terreno, alla formazione dei viali, alla rete fognaria, all'approvvigionamento dell'acqua, compresa quella potabile di Carano. Costruita poi la prima casa, quella consentita dalla legge del Piano Regolatore Generale, abbiamo incominciato a compiere i primi passi nell'attività ... alberghiera.
- Quanti sono attualmente gli Ospiti?
- Non molti, perché è limitato il numero delle stanze. In media sono una decina; il minimo che consente la sopravvivenza dell'Istituzione.
- C'è una retta da pagare?
- E me lo chiedi? Non riceviamo ancora alcuna sovvenzione dagli Enti statali. Quando l'Opera avrà raggiunto lo sviluppo sperato, non sarà difficile, penso, stipulare una convenzione con la Regione Lazio.
- Scusami: tu hai superato i quarant'anni: chi ti affianca nella gestione?
- C'è un Consiglio di Amministrazione legalmente costituito, responsabile anche dello sviluppo della Fondazione, che come è noto, non ha scopo di lucro.
- Sicché gli amministratori non percepiscono alcuno stipendio?
- Non percepiscono proprio niente; anzi, fino ad oggi, ci hanno rimesso di propria tasca e del proprio tempo.
- Scusami, in confidenza: tu con questa Fondazione hai risolto il tuo problema personale. Essendo il Fondatore, praticamente ti sei costruito una bella villa dove risiedi e lavori ancora...
- Ma sì, ti dirò di più: tra non molto la porterò con me al... Cimitero, e ci starò beato fino al giorno della risurrezione! Villa o non villa: ho la mia stanzetta e pago la mia retta come ogni altro; anzi, di più, perché do tutto quello che ho. La mia speranza è che dopo il mio trapasso sorgano Concittadini disposti a fare del bene non in vista del guadagno, ma in nome dì Cristo che considera come fatto a Sé ogni atto buono compiuto in nome di Dio verso i nostri fratelli.
- E tu credi che sorgeranno persone così generose?
- Ci credo. Conosco i sentimenti e la mentalità dei miei Concittadini.
- Però, mi pare che la Fondazione attualmente sia carente, perché non ha le attrezzature più urgenti. Per esempio, quando gli Ospiti che ora sono qua, avranno raggiunto i centoventi anni e avranno bisogno di assistenza sanitaria giornaliera per lunga degenza, dove li manderai?
- Hai ragione; hai intuito il mio pensiero più assillante. Proprio in questi giorni si sta elaborando un progetto da realizzare al più presto, che prevede appunto tutte le attrezzature della tecnica moderna, perché gli Anziani degenti abbiano continua e valida assistenza medica e infermieristica, con tanto di sale ambulatoriali, per riabilitazione, ecc. Una Casa a modo, insomma, che non costringa i nostri Ospiti a lasciare la Fondazione quando le loro gambe non li reggeranno più...
- Benissimo; mi pare che questo tipo di assistenza sia più urgente che mai. Ti auguro di poterlo realizzare al più presto.
- Grazie! Il progetto è veramente bello. Speriamo che i Concittadini di tasca solida e più sensibili a questi problemi si decidano a farsi avanti. Oggi sussistono tutte le condizioni più favorevoli per fare, fare bene e fare presto!
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