Quindi di famiglia nobile e ricca, nella sua casa erano appese
numerose tele di grandi artisti della storia dell’arte italiana tra i quali
l’auto ritratto del pittore pompeo girolamo Batoni, oggi donato al
Museo di roma. giuseppe Brovelli Soffredini, stimolato da questo
ambiente familiare, dedica tutta la sua vita a scrivere e pitturare
quasi esclusivamente avvenimenti, ricerche storiche (ricordiamo il
libro “
Neptunia
” con la storia del territorio di anzio e nettuno),
paesaggi e folklore del suo paese. infatti nei quadri troviamo vedute
del colle di nettuno (proprietà della famiglia, proprio a due passi
dall’ospedale orsenigo), di Villa Borghese, marine di torre astura
e del vecchio borgo, la chiesa di S. francesco, numerose donne in
costume tipico nettunese, molti quadri che rappresentano la
processione della Madonna delle grazie nei quali costantemente
disegna scene e personaggi con tale espressione viva e vera che
intere generazioni di nettunesi si sono riconosciute con estrema
facilità. il 5 luglio del 1902, un episodio di tentata violenza nei
confronti di una piccola bambina delle vicine paludi pontine, in un
piccolo paese, come al tempo nettuno, era rimasto impresso ad un
personaggio di spicco come giuseppe Brovelli Soffredini. infatti, da
ricordi orali della mia famiglia,parente del pittore, mi viene riferito
che subito dopo la morte di Maria goretti, giuseppe fu
accompagnato nella stanza riservata alle donne dell’ospedale dei
fate-bene-fratelli di nettuno e rimasto fortemente colpito dalla
bambina morta fa subito un piccolo disegno che come tutti i pittori
completa nel suo studio di casa.
il disegno viene utilizzato, molto probabilmente, due anni dopo
nel 1904 in occasione del Cinquantesimo di sacerdozio dello zio, don
Benedetto Brovelli Soffredini.
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palazzo Brovelli Soffredini e copertina del libro”Neptunia”
C
apitolo
4 - i
Conografia