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riduttivo, il vezzo di biografie-panegirico, hanno solo offerto un
servizio ambiguo ai fini della conoscenza della sua storia. in alcuni
casi si è raggiunto il limite, oltre il quale inizia l’universo del banale.
la polemica (gennaio 1985) orchestrata sul nome della Goretti, pur
nella sua strumentale demenzialità, ha trovato facile esca in contorni
così mal confezionati.
a questo punto il bisogno di fermarsi e, a bocce ferme, riordinare
tutte le tessere del mosaico diviene una questione di correttezza.
Un ambito, poi, così delicato come quello della fede, richiede che
di scontato non ci sia nulla e che tutto debba scorrere sul filo di una
metodologia collaudata e rigorosa.
in S. Maria Goretti, poi, oltre il pericolo grave di presentarla solo
per i suoi “cinque minuti finali”, c’è il problema della giovane età.
i recenti traguardi raggiunti da J. piaget sul vasto problema
dell’età evolutiva, hanno permesso di guardare con maggiore
rispetto, sia dal punto di vista psicologico che motivazionale, ai suoi
dodici anni.
abbiamo rivisitato insieme l’umanissima avventura di quella che
noi chiamiamo Marietta: un percorso lineare, inserito nel concreto,
illuminato dalla dimensione della fede, maturato dalla conoscenza
del dolore e della fatica.
Su questa strada non abbiamo trovato etichette o slogan, né figure
disincarnate fino a divenire “eroi” di cartapesta. Non è possibile
manipolare questa vicenda umana e divina o assegnare il ruolo
trainante a quel particolare invece di un altro.
il nome di Maria Goretti non è una etichetta, ma un cammino sia
pur breve. alle grandi gesta preferisce il quotidiano, non illuminato
dalla filosofia del carpe diem ma da quello della fede, per cui tutto
diviene dono della provvidenza.
la sua fede non è pietismo, la carità non è viscida ostentazione,
la sua speranza non è riposta solo in una realizzazione terrena.
il segreto della sua santità è racchiuso in questa “normalità”,
vissuta in risposta ad una chiamata precisa che l’ha vista
protagonista nel contesto della sua famiglia, nelle difficoltà del
mondo disperato ed inquietante delle paludi pontine, nel dolore
assaporato precocemente e nel rifiuto di ogni violenza.
Un camminare verso Dio da “laica”, rispettosa del suo ruolo e
delle sue competenze, cosciente di entrare da protagonista nella
l’
iCoNoGrafia e la Storia Di
S. M
aria
G
oretti