Km. 58, una freccia sulla destra indica la località Le Ferriere.
Una stradina inondata di verde e di luce scende tra villini, casolari,
poderi coltivati ad uva, cereali e serre per la coltivazione intensiva.
Una immagine di grande serenità: ai primi di febbraio le mimose di-
pingono un paesaggio irreale, un quadro di grande poesia, lontano
non solo nel tempo da quello ben più tragico che appare al tempo
dei Goretti. Intorno alla ciminiera della vecchia cartiera una borgata
con la chiesa, dedicata a S. Antonio, il giornalaio, la macelleria, un
ponte stretto e nervoso sul fiume Astura. Al di là del fiume, il colore
rosso spento, due grandi e antichi casolari: sono gli ultimi testimoni
di una tragedia che si respira ed aleggia impalpabile nell'aria. A
qualche chilometro c'è Conca, oggi Borgo Montello, dove si possono
ancora vedere i ruderi dei magazzini, la casa del Mazzoleni e la
chiesa parrocchiale dedicata all'Annunciazione dove Marietta riceve
la Prima Comunione. nel 1897 l'intero borgo Le Ferriere viene ri-
strutturato dal conte Attilio Mazzoleni per ricavarne l'alloggio per 22
famiglie marchigiane, tra le quali quella di Luigi Goretti. Quando vi
giungono i Goretti, il Conte è una figura contraddittoria ma di
grande rilievo: ricchissimo e autoritario, divide i circa diecimila et-
tari della sua tenuta in 3 appezzamenti coltivati e destinati al pa-
scolo. Famosissimo il suo allevamento di cavalli, destinati in parte
all'esercito e in parte all'ippodromo di Capannelle in Roma. Di bassa
statura, baffi vistosi, scarse simpatie clericali, con gli affittuari ha un
contegno sbrigativo e pratico: prende un terzo del raccolto se da la
sola terra, metà se contribuisce alle spese di semina e raccolto. In
quel 5 luglio del 1902, il Mazzoleni stesso, monterà a cavallo per an-
dare nella Cascina dove è avvenuta la tragedia e dove è già presente
per verificare l’accaduto il suo massaro; nel frattempo Mario Cima-
relli di corsa va a nettuno per cercare un carro ambulanza ed un me-
dico: Francesco Bartoli chirurgo siciliano, giovane ma già abituato
alla dura realtà della palude. Il tragico evento, di quell’inizio secolo,
troverà nei quotidiani del tempo solo un trafiletto su La Tribuna e
qualcosa in più su Il Messaggero e la gente distratta fra belle epoque,
modernità e conflitti sociali. L’Italia sta scoprendo l’automobile, la
luce elettrica, il cinema, trionfa lo stile liberty. Quando Maria Goretti
giunge agonizzante a nettuno, il paese conta circa cinquemila abi-
tanti,quasi tutti contadini, sparpagliati nella sua vasta campagna,
ma con una gran voglia di svilupparsi.
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