Pagina 22 - santa maria goretti 01

Versione HTML di base

Dal 1880 in poi, studi di medici italiani, dimostrano che è prodotta
da un piccolissimo parassita, iniettato sotto la pelle dell'uomo da
una speciale zanzara. La terapia consiste per l'uomo nella sommini-
strazione del chinino ai malati ed anche ai sani a scopo preventivo.
Verso l'anofele si procede con la distruzione delle larve nelle acque
e la protezione delle abitazioni con reticelle alle finestre, infine verso
la palude sarebbero necessarie quelle opere di piccola e grande
bonifica idraulica che vedranno la luce solo trent’anni più tardi.
Sono due, in quei tempi, le figure principali della lotta
antimalarica: Giovanni Cena e Angelo Celli. Il primo, poeta e
scrittore nelle sue peregrinazioni fra boscaglie e villaggi di capanne,
compiute tra il 1902 e il 1905, constata le tristi condizioni dei
contadini, senza assistenza, senza scuole e conforto. Con la sua
opera, le scuole dei contadini, crescono di numero, sorgendo nelle
capanne, nelle baracche e persino in vecchi vagoni ferroviari.
Infaticabile, sempre in giro per la campagna per portare fede e
conforto dichiara nel constatare la squallida vita delle popolazioni
dell'agro: "...uscii a percorrere questa terra leggendaria per cercarvi
la storia e trovai la preistoria!". A fine ottocento, bonificati i dintorni
di Maccarese ed Ostia, rimangono intatte ed inaccessibili solo le
paludi pontine, un rettangolo di cinquanta chilometri per trenta fra
nettuno, Cisterna, Terracina ed il Circeo. Il loro stato è determinato
dal flusso dei torrenti che scendono a valle dai monti Lepini,
invadono e ricoprono spazi di terra trasformandoli in acquitrini.
Molti di questi terreni sono in mano alla borghesia romana e
rimangono a latifondo poiché i grandi proprietari si accontentano
di ricavarne guadagno con il pascolo o con la concessione a
mezzadria a questa povera gente, lucrandovi sopra. La popolazione
che alberga nelle paludi sia ai margini che all’interno si adatta al
luogo: pescatori, legnaioli o fantasiosi ed improvvisati mestieranti
trovano modo per sostentarvisi. nel pieno di questa terra inospitale
vi è la casa dei Goretti, una reggia in confronto di quasi tutte le
capanne della palude. Cascina Antica, (per distinguerla da quella
dei Cimarelli, più recente), della fine del seicento, di mattoni rossi,
venti ettari di terreno da lavorare con quattro buoi; terra che si
impantana e stenta a produrre sotto una vegetazione stepposa e
soffocante. La Cascina si trova lì dove sorgeva un tempo l’antica
acropoli della potente Satricum. Percorrendo oggi, la statale 148 al
20
L’
ICOnOGRAFIA e LA STORIA DI
S. M
ARIA
G
OReTTI