FONTANA DEL DIO NETTUNO
(di Oscar Rampone)
Anche se gli dèi romani erano caduti nell'oblio, il dio Nettuno non fu messo completamente da parte dai Nettunesi, i quali anche se non gli ricostruirono il tempio, gli eressero un monumento in piazza del mercato. Ma lì non si trovava bene, visto che i venditori di frutta e i pescivendoli buttavano i rifiuti nella sua vasca.
Così le autorità, sensibili alla mitologia, lo trasferirono in un luogo più adatto ad un dio in pensione: un giardinetto con panchine al centro della città. Ora, all'ombra di lecci, se ne sta in una conchiglia, a cavallo di un delfino, che si contorce fino a cingergli la vita con la coda e, come se fosse irato, getta dalla bocca e dalle narici acqua nella vasca. Il dio dal tridente fa la sua bella figura. Sembra infatti che i cavalli aggiogati alla conchiglia siano sul punto di uscire d'impeto dalla vasca per staccare il galoppo.
La fontana raffigura Nettuno, il dio del mare, in atto di sostenere con la mano la coda di un pesce che gli si avvolge intorno alle gambe. Il dio Nettuno, eseguito con travertino nel 1882 da Ottavio De Angelis, è ritto su una conchiglia guidata da due cavalli che affondano nella vasca di perimetro mistilineo.
La statua del dio Nettuno proviene da una fontana distrutta che si trovava nella vicina piazza del Mercato. La fontana è stata sistemata nella collocazione attuale intorno al 1950. Risale a quella data la costruzione della conchiglia, dei cavalli e della vasca.
La fontana è stata ristrutturata nel 1997anche con il patrocinio dell'Associazione Pro Loco di Nettuno.
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