N
el volume
Lazio ottocento, De Rosa e
Trastulli
dicono di Nettuno:
nel 1881
il
paese non dispone di una locanda ma
coloro che vi giungono possono sistemarsi pres-
so il Signor Felici nel palazzo Doria Pamphilj
con ampia e panoramica vista sul mare.
I piatti tipici di Nettuno sono: tutte le specia-
lità di pesce ma in particolare gli spaghetti alle
vongole veraci, fettuccine alla pescatora, spa-
ghetti con nero di seppia, orata arrosto. I vini
locali sono il cacchione, scopone e trebbiano,
mentre il liquore tipico è la rattafia fatta con
visciole esposte per giorni e giorni dentro una
boccia di vetro al sole di agosto, tra i dolci tra-
dizionali ricordano le ciambellette al vino.
Livio Jannattoni,
pubblicista e scrittore di
cose romane, nel suo
Lazio rustico e sconosciu-
to
così racconta di un pranzo a Nettuno, duran-
te una gita negli
anni settanta: Un paesaggio
urbano vigilato da scale, bifore, balconi e d’im-
provviso ci si para davanti un’abbondanza di
tavoli apparecchiati, da Romolo
.
E ci ritroviamo a colloquio con abbondanti
gazzose e tubi di bianco locale. Poi anche i piat-
ti cominciano a fluire, compiute espressioni di
desideri realizzati.
Antipasto
Risotto alla pescatora
Spaghetti alle vongole
Fritto misto
Patatine saltate
Insalata
Frutta
Gelato
E mi sono rammentato che venivo già qui con
mio padre, prima della guerra. Venivamo da
Cicco Bellino, tuttora proprietario delle mura,
come attestano gli attuali gestori, i De
Franceschi, nettunesi stirpe di osti…
Molte sono le trattorie che nel corso del nove-
cento si avvicendano a Nettuno. Ricordarle
tutte è una impresa, proviamo a stilare un elen-
co sicuramente incompleto: la trattoria
Giardino di Archimede Leuti, il Tripolino di
Carmelo Nocca ed il Castello del fratello
Francesco, la Campana di Ferdinando
Baldazzi, il Buon Gusto al Belvedere di Peppino
Faraone, l’osteria di Artibani in via Durand de
la Penne, rilevata da Vittorio Marcobelli, dove
sono i Cacciatori di R. Faraone.
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A
LBERTO
S
ULPIZI
La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda
le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.
Jean Cocteau
Quello che il bruc
hiama fine del mo
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il r sto del m ndo chiam farfall
Lao Tse
Acquerello di Yildirim Orer
di via del Quartiere con la trattoria da
Romolo