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A
LBERTO
S
ULPIZI
Negli anni trenta, gli
amministratori comunali
iniziano una serie di profonde
modifiche del tessuto
cittadino per razionalizzare
il volto di un paese lasciato
all’abbandono e all’iniziativa
privata per molti anni.
Vengono abbattute baracche
e caseggiati che abbruttiscono
l’abitato, si creano piazze ed
una importante passeggiata,
una balconata che collega
il borgo con il Santuario
di N.S. delle Grazie. Inoltre
è inaugurata una moderna
filovia che unisce Anzio e
Nettuno. La meta di questa
opera di civiltà sarà la
riunificazione dei due comuni
il 27 novembre 1939, dopo
una parentesi di 82 anni.
Il nome scelto per la città
sarà Nettunia.
Due cartoline di
Nettunia
con vedutine.
Fin dai tempi dell’Antium volsca, secoli IX ed VIII a.C.
l’agglomerato urbano è uno solo: l’agorà si trova nei
pressi dell’attuale Villa Borghese, mentre l’importante
porto Cenone si trova alla foce del fiume Loricina.
Dopo due millenni di alterne ricerche, nel 1827,
proprio per evidenziare l’importanza di questi due
centri, Nettuno prende il nome ufficiale di
Comune di Nettuno e Porto d’Anzio.
Nettunia:
alcuni storici narrano
dell’esistenza di una antica
città precedente Antium,
una florida civiltà
chiamata Neptunia, distrutta
secondo alcune leggende
da sconvolgimenti tellurici.
Lo scoglio d’Orlando,
scomparso per far posto
al moderno porto turistico
è per anni indicato come
una delle ultime vestigia
di quella mitica città
Cartolina della tradizionale
processione della
Madonna delle Grazie
;
causa conflitto bellico
ed obbligo di oscuramento,
viene effettuata di giorno.
Edizioni Monaco, 1941