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A
LBERTO
S
ULPIZI
Nel 1660, il Cardinale
Vincenzo Costaguti fa
costruire tra Anzio e
Nettuno, nel punto più
elevato, dove forse è l’antica
acropoli di Anzio, una
grandiosa villa, detta
Bell’Aspetto. Narra Renato
Brocco su
Addio, campagna
Romana!…
che il cardinale
Vincenzo Costaguti le darà
il nome Villa bell’Aspetto
per una esclamazione
pronunciata dalla regina
Maria Cristina di Svezia,
mentre si trovava estatica a
contemplarla. Aggiunge il
Brocco che davanti alle
incantevoli mille sfumature
di verde dell’immenso parco
che la circonda anche il
Goethe si inchinò e pianse.
Tra gli aneddoti celebri che
riguardano la villa, uno in
particolare narra che
nel 1836, l’amministratore
di don Camillo Borghese
acquisti, senza esserne
autorizzato, la villa
Costaguti con il terreno
circostante. Il principe,
marito di Paolina Bonaparte,
che si trova a Parigi, pensa
che l’amministratore,
omettendo di avvertirlo,
abusi della sua fiducia, come
testimoniato da una
interessante corrispondenza
fra di loro. Viste però, le
condizioni estremamente
favorevoli dell’acquisto,
le ire del principe si placano,
tuttavia il nobiluomo non
troverà mai tempo per
andare a vedere il suo nuovo
e vantaggioso possedimento.
Nel 1978 Steno Borghese
cede gratuitamente al
Comune di Nettuno quattro
ettari di parco, da destinare a
verde pubblico, il parco e la
villa sono riconosciuti come
monumento nazionale.
Marcantonio III dedica alla
villa questi versi:
O straniero…passeggia dove
vuoi, cogli ciò che desideri,
ritirati quanto ti aggrada.
Tutto qui è predisposto per il
godimento degli stranieri
prima ancora che per il
proprietario
(Cesare Puccillo, 1997).
Tre cartoline di
villa Borghese
anni venti.