Dei complessi avvenimenti che hanno scandito nei secoli la storia di Nettuno, sino ai primi anni
del Novecento erano noti solo i più importanti registrati nelle cronache nazionali. Quasi sconosciuti
erano quelli legati alla vita quotidiana che, spesso attraverso sofferenze e tragedie, hanno formato il
carattere unico della comunità di Nettuno. La documentazione più antica e preziosa che testimonia-
va la vita della città nel Medioevo fu distrutta volontariamente durante la terribile epidemia di peste
del 1656. Un incendio degli uffici parrocchiali della Collegiata, a metà del Settecento, e una scarsa
attenzione per l’Archivio storico comunale hanno poi contribuito ad impoverire la poca documenta-
zione superstite. Modesto è stato anche l’apporto degli storici locali dell’Ottocento.
Nel Novecento, a partire dagli anni settanta, un rinnovato interesse per la nostra storia ha porta-
to appassionati cultori locali, docenti universitari e laureandi ad ampliare il campo delle ricerche pres-
so gli archivi nazionali, del Vaticano e di enti ecclesiastici, di famiglie nobiliari succedutesi nel domi-
nio della città ed anche presso il mercato antiquario. Gli esiti sono stati talvolta sorprendenti e sem-
pre tali da colmare molte lacune.
Questo fervore si è tradotto nella pubblicazione di numerose opere, spesso in numero limitato di
copie, a carattere monografico e talvolta in edizioni pregiate, distribuite fuori dei normali canali di
vendita e quindi non facilmente reperibili, se non dagli amatori.
La nuova stagione è stata aperta da monsignor Vincenzo Cerri nel 1972 con “Nettuno e la sua
Collegiata” e negli anni successivi dal professor Augusto Rondoni con “Nettuno Otto/‘900” e
“Antologia di Ricordi”.
Per favorire una divulgazione della storia di Nettuno che arrivasse a tutta la cittadinanza, con par-
ticolare attenzione per le giovani generazioni, l’Amministrazione Comunale ha voluto realizzare que-
sto testo che in modo sintetico, ma completo, offrisse un quadro aggiornato della storia locale, inte-
grando le nuove scoperte con quanto già conosciuto.
L’opera, realizzata grazie all’apporto di vari studiosi, costituirà una premessa essenziale per chi
volesse approfondire la conoscenza del nostro patrimonio storico, archeologico e monumentale.
Ma l’impegno dell’Amministrazione continua. L’iniziativa si inserisce infatti nell’ambito del
Progetto “Banca della memoria collettiva e dell’identità culturale”, che l’Assessorato alla Cultura
porta avanti per riscoprire, valorizzare, divulgare e conservare per le future generazioni, la memoria
di quella che è stata la vita quotidiana della città, le sue usanze e tradizioni, la proficua mescolanza di
genti diverse, la sua evoluzione e le sue radici. Sulle tematiche prese inizialmente in esame: a) La tra-
dizionale Processione della Madonna delle Grazie; b) La coltivazione della vite e la vendemmia; c) La
Transumanza; d) L’evoluzione dell’abbigliamento nel tempo, si è iniziato un lavoro di studio e di
ricerca che mira a coinvolgere il più possibile la cittadinanza e a farla diventare protagonista dell’ini-
ziativa. Grazie alla collaborazione delle Scuole, di studiosi, di singoli cittadini sono state già organiz-
zate due Mostre al Forte Sangallo: nel mese di maggio quella sulla Processione della Madonna delle
Grazie e a ottobre quella sulla Vendemmia, nelle quali sono stati esposti disegni ed elaborati, poesie,
foto antiche, costumi ed abiti tradizionali, attrezzi da lavoro.
Sono fiducioso che con la collaborazione della cittadinanza tutta sarà possibile continuare questo
affascinante viaggio alla scoperta della storia della città e dei suoi abitanti.
L’Assessore alla P. I. e Cultura
G
IAMPIERO
P
EDACE
7
P
RESENTAZIONE