Pagina 21 - NETTUNO IPOGEA

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Vi sono esempi d’ubicazione delle grotte rispetto ai due tipi principali di terreni:
le sabbie della Duna Antica Pleistocenica e il Macco. Il Macco è anche un discreto
materiale da costruzione. Gran parte delle case di Nettuno e Anzio aveva, prima della
guerra, muri e fondazioni di Macco. Cave di Macco si trovavano un po’ ovunque sul
territorio. Il Macco, soprattutto quello litoide, fungeva da barriera antiflutto e da basa-
mento per la costruzione di strade. In epoca romana, oltre che per le costruzioni, veni-
va usato, dopo cottura, per ricavare la calce. Il Macco è stato utilizzato dai Volsci, dagli
Etruschi e dai Romani; è anche un cognome di origine celtica.
Si ritrova a Civitavecchia, Tarquinia, Marina di Palo, Canino. Il Macco si è depositato
sulle argille nel Pliocene medio, 2-4 milioni d’anni fa. E’ presente nel borgo di Nettuno fino
all’altezza di 12 metri circa sul livello del mare; affiora vicino alla Scuola della Polizia di
Stato, a villa Borghese, dietro il Cimitero americano, lungo la sponda destra del fosso
Cacamele, nel fosso dell’Armellino, a Cadolino; a Torre del Monumento e alla Campana
si trova a debole profondità. Ad un centinaio di metri, ad ovest del Parco Loricina, che è
attraversato dal corso d’acqua Loricina, il Macco è quasi affiorante, mentre all’interno del
Parco si trova a una profondità di 25-30 metri. Solo una frattura del terreno può spiegare
un dislivello fra le due parti per una distanza in superficie così breve. Nella zona di
S. Rocco e a Cretarossa il Macco si trova sui 30 metri di profondità. Nella periferia di
Nettuno non si può parlare di un aumento costante della profondità del Macco poiché in
alcune zone, come Tre Cancelli, Scopone, Borgo Montello, si trova da 0 a 20 metri sul livel-
lo del mare, con una superficie topografica di 40-50 metri. In altre zone limitrofe alle pre-
cedenti, il Macco è stato asportato via o dall’erosione, o a causa di fratture si trova a mag-
giore profondità sotto un pacco d’argille del
piano Siciliano, successivo a quello di nascita
del Macco. Sanno bene gli abitanti della zona
dello Scopone, della Verdiana, di Tre Cancelli,
quando scavano un pozzo per la ricerca della
falda idrica. Incontrano il Macco dai 35 ai 60
metri di profondità, mentre a solo un centi-
naio di metri di distanza, alla stessa profondi-
tà trovano solo le argille del piano Siciliano,
per un notevole spessore. Ecco perché è più
corretto pensare al Macco come una serie di
blocchi fratturati, rialzati tra il fosso Cacamele
e il fosso del Quinto, infossati in via Lucania,
via Piemonte, via Palermo. Il Macco è notevolmente fossilifero. ANettuno il Macco si pre-
senta sotto diverse facies
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o aspetti: una facies limoso-argillosa-sabbiosa di colore grigio od
avana, una facies sabbiosa concrezionata di colore giallino, semilitoide, una facies litoide.
Le diverse facies si possono trovare in alternanza. Lo spessore del Macco puo’arrivare fino
a 80-100 metri. La permeabilità del Macco per porosità è variabile con il grado di cemen-
tazione: ha buona e gran permeabilità ove si trovano spaccature; è semipermabile o imper-
meabile quando è preponderante la parte limoso-argillosa.
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Capitolo primo -
INQUADRAMENTO GEOLOGICO
Fossili nel macco
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Facies è l’insieme dei caratteri petrografici, litologici, sedimentologici e paleontologici che una roccia presenta in un luogo o in una determinata
area geografica, che esprimono l’ambiente di formazione. E’ ogni impronta di un ambiente di deposizione o di un resto organico.