L'alba dei tempi
uomini senza macchia
d'inquinamento privi,
graffiano,
tinteggiano
muri disadorni,
si che il tempo
a noi l'incanta.
Allo zenit il sole
brilla di Rinascenza,
e l'uomo,
a rallegrar se stesso,
guarda alla biscia
da cui difforma.
Il sole
i tempi assale
e l'astro terra,
di tramonto vive.
E poi? Nel buio della notte
l'ARTE
in agonia cade.
Ride l'inquinante,
orante salmi
d'errato credo,
onde imbastir
immagine di luce,
per scienza,
che di morte d'ARTE parla.
L'ARTE da sempre,
sempre vivrà,
per dire amore
onestà, avvertenza.
Ma gli oranti,
incrostati di melma
che intelletto annebbia,
parlano, scrivono
senza dire;
sollecitano ai vulcani
lapilli,
per cenere di tomba.
Combattere urge,
con arma il sole,
per riossigenare verdi,
fiori e menti,
per incendiar d'arsura
indomiti appetiti.
Combattere urge,
per ritrovar in terra
l'orme
delle caverne,
della Rinascenza.
Torni la bellezza,
colma di speranza,
d'amore,
d'onestà ripiena.
Luce
la terra investa!
L'artefice l'afferri
per dipingere:
coi suoi raggi,
coi suoi colori,
" nuova Rinascenza ".
L. CIAVATTA |