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SANTINI
la produzione vera e propria delle piccole immagini devozionali
inizia nella seconda metà del Cinquecento, quando si sviluppano la
produzione del libro stampato e la tecnica dell’incisione su rame.
numerosi artisti in germania e nei conventi della Svezia e della
Baviera si specializzano in immagini devote con risultati eccellenti
quasi irripetibili. nel seicento queste piccole stampe ottengono una
divulgazione enorme ad opera dei gesuiti a supporto della loro
opera pedagogica.
Quando la maggior parte della gente era analfabeta la Chiesa
doveva sfruttare la via delle immagini per raggiungere ed informare
i fedeli. la produzione dei santini italiani si sviluppa più tardi ed è
certamente inferiore sia per qualità che per quantità a quella francese
e fiamminga.
nell’ottocento l’immaginetta religiosa assume anche una
funzione sociale in quanto viene utilizzata come documento per
annunciare e ricordare, a parenti ed amici, momenti importanti della
vita cristiana: battesimo, cresima, prima comunione o morte. nella
seconda metà dell’ottocento una nuova tecnica di stampa, la
litografia, rappresenta per la vita del santino una nuova stagione di
grande diffusione.
nei primi anni del novecento in italia si distingue la “Casa
Editrice S. lega Eucaristica” fondata a Milano con una produzione
cospicua ed importante di immaginette di ottima qualità per gusto
e realizzazione. prima del suo declino il santino conosce un’altra
stagione di particolare bellezza e fortuna: lo stile liberty che
influenza anche la grafica religiosa. nel periodo compreso tra le due
guerre la qualità del santino peggiora inesorabilmente per l’utilizzo
di carta scadente, tecnica di stampa commerciale e per la qualità
artistica dovuta alla fotolitografia. il santino viene relegato a
segnalibro, a ricordino ormai incapace alla sua funzione
devozionale. in questi ultimi anni la produzione riprende, stimolata
dai collezionisti e dalla moda dell’antico, su stile vecchio ma con
tecniche di stampa e di punzonatura moderne. Ma c’è una
sostanziale differenza tra una vecchia, ingiallita e vissuta
immaginetta ed una sua ottima produzione moderna e come
afferma l’esperto Mario tasca “il fascino di quel pezzettino di carta
l’
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